Un Comune a tre velocità nelle relazioni finali dei tre ex

Alpago. Pronto il quadro delle attività e dei bilanci di Farra, Pieve e Puos prima della fusione Dazzi: «Calibrare tutto non è facile, ma il riequilibrio della tassazione e i progetti sono allo studio»
Di Ezio Franceschini

ALPAGO. Rese note dal Comune di Alpago le relazioni di fine mandato delle tre ex-amministrazioni comunali di Farra, Pieve e Puos. Nei tre documenti sono descritte le principali attività normative e amministrative svolte durante il mandato con riferimento specifico al sistema e gli esiti dei controlli interni; eventuali rilievi della Corte dei Conti; le azioni intraprese per il rispetto dei saldi di finanza pubblica programmate e lo stato del percorso di convergenza verso i fabbisogni standard; le azioni intraprese per contenere la spesa e la quantificazione della misura dell'indebitamento provinciale o comunale.

Un quadro asimmetrico dovuto alla diversa durata in carica delle tre ex amministrazioni alla data dell’unificazione sotto un unico ente nel maggio 2016. A Farra l'amministrazione dell'ex sindaco Floriano De Pra è rimasta in carica per 8 anni, Umberto Soccal a Pieve per 5 anni, Antonio Dazzi a Puos quasi 2 anni. Differenze di modalità e provvedimenti che probabilmente non favoriscono il processo verso una coerenza amministrativa integrata. L'accelerazione impressa al processo di unificazione dei tre Comuni dall'ex sindaco di Puos Antonio Dazzi, che aveva richiesto una manifestazione di interesse ai 5 Comuni della conca, ha portato in breve tempo alla realizzazione del Comune unico, sebbene solo per tre di questi.

«La priorità a suo tempo era stata quella di contribuire all'unione dell'Alpago possibilmente nella sua interezza», spiega Dazzi, attualmente consigliere comunale nell'amministrazione Soccal, con delega ai municipi, «ora con la fusione si sono messe insieme tante cose. I progetti, i contributi e i finanziamenti di ciascuno dei tre sono confluiti in un unico Comune e crediamo che con le risorse derivanti dalla fusione potranno essere portati a compimento, poi c'è la questione del riequilibrio della tassazione e dei servizi ai cittadini che è sul tavolo del Comune. Insomma calibrare la gestione della macchina comunale non è facile e inoltre bisogna confrontarsi con una normativa che cambia continuamente».

Per quanto riguarda i nuovi progetti bisognerà attendere prima la realizzazione di quelli già in essere portati in eredità da ciascuno dei tre ex Comuni: «che sono molti e riguardano diversi campi. Sono importanti perché descrivono l'ambito territoriale di intervento e le peculiarità proprie di ognuna delle tre municipalità», chiarisce Dazzi che ricopre il ruolo di coordinatore delle loro funzioni. Municipalità già nominate che si occuperanno di coadiuvare il lavoro dell'amministrazione comunale raccogliendo e discutendo le istanze e le indicazioni dei cittadini che abitano i tre paesi riuniti ora in un unico Comune.

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