Un doppio riconoscimento a livello nazionale per il miele di Fabio Tabacchi

IL PREMIO
Fabio Tabacchi è un apicoltore cadorino tra i più noti: anche nel 2018 ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti a livello nazionale per la qualità dei suoi prodotti: tra questi, 2 gocce d’oro al concorso nazionale “Grandi mieli d’Italia” di Bologna e “L’ape della Serenissima” al concorso di Lazise sul Garda, in questo caso con il miele di acacia bellunese. Fabio Tabacchi è conosciuto anche per essere il titolare del bar Bianco di Tai, che gestisce con la collaborazione della moglie Arianna Martini e della sorella Claudia.
Da dove arriva la passione per l’apicoltura?
«Il contatto con la natura e l’amore per il territorio hanno fatto nascere in noi la passione per l’apicoltura. Dopo aver maturato un po’ di esperienza, nella primavera del 2016 abbiamo deciso di fare il grande passo e abbiamo aperto una nostra azienda agricola chiamata “The honey family”. L’azienda ha sede a Domegge, dove produciamo il miele di millefiori e di melata di abete, quando c’è. In questo momento abbiamo anche altri apiari sparsi tra Belluno e Treviso, dove spostiamo periodicamente le nostre api per “inseguire” la varie fioriture».
Perché il vostro miele viene premiato?
«Per ogni apicoltore, direi giustamente, il proprio miele è il più buono di tutti; ma, per noi», spiega Tabacchi, «è importante vedere riconosciute le peculiari caratteristiche del miele che produciamo, e per questo partecipiamo ai più importanti concorsi nazionali nel corso dei quali degli esperti giudicano la qualità dei prodotti. È proprio in questi concorsi che siamo emersi aggiudicandoci anche quest’anno due gocce d’oro al concorso nazionale “Grandi mieli d’Italia” e “L’ape della Serenissima”, a Lazise, con il miele di acacia bellunese. La nostra apicoltura è radicata nel territorio che esprime i suoi valori nel prodotto grazie ad un ambiente di montagna, sempre sano, e dove non ci sono grandi coltivazioni. Per noi la qualità è tutto: stiamo infatti lavorando anche per ottenere la certificazione biologica. In questo momento siamo nella fase di conversione: 12 mesi come prevede la norma. A questo si aggiunge il nostro rapporto “etico” con le nostre amiche api; il che, secondo noi, fa la differenza».
Con tutte queste particolarità, quanto costa un chilo del vostro miele in rapporto agli altri marchi?
«Il valore del prodotto che produciamo a livello artigianale locale è ovviamente maggiore di quello della maggior parte dei prodotti sul mercato; ci sono poi mieli e mieli. Sta al consumatore scegliere il prodotto giusto, informandosi. Se posso dare un consiglio, comprate dai piccoli apicoltori di zona: ci guadagnano il territorio e la salute degli acquirenti».
Lei produce anche un miele molto raro: quello di rododendro...
« Si tratta di un prodotto rarissimo e che non si può fare ogni anno. La mia zona è quella di Casera Razzo, a oltre 2000 metri di quota, dove porto le mie api ogni anno e dove ottengo un prodotto eccezionale, ma in quantità ridotta. Se dobbiamo parlare di prezzi, sono alti; ma proprio perché questo prodotto è una vera eccellenza». —
Vittore Doro
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