Un film tra i narcisi di Lentiai racconterà anziani e giovani
L’associazione Dafne: progetto per rinsaldare i legami positivi tra le generazioni. Lanciata una raccolta di fondi per sostenere la realizzazione del cortometraggio
BORGO VALBELLUNA. Ciack si gira: a breve partiranno le riprese del film “Il pastore di nuvole”, ambientato nella porzione di montagna sopra Lentiai, a malga Garda, nella zona dei narcisi. Sarà un film sostenuto da un crowfunding e che vuole raccontare in chiave positiva il rapporto tra giovani e anziani.
Il progetto parte dall’associazione Dafne di Trichiana, con cui collaborano l’Auser e il Gruppo Natura di Lentiai. Dafne si è costituita nel 2007 in seguito all’emergere di una serie di violenze sessuali su minori e si occupa dei diritti delle bambine e dei bambini in età evolutiva, promuovendo iniziative e azioni che impediscano fenomeni di trascuratezza, maltrattamento, abuso e sfruttamento sessuale su minori.
Ogni anno l’associazione “Gli amici del villaggio” di Rosà Vicentina pubblica il bando “Sfide” cui Dafne risponde progettando manifestazioni teatrali o incontri per adulti o bambini e quest’anno si è pensato ad un cortometraggio.
Francesca Pallotta, presidente di Dafne, e i collaboratori hanno girato la proposta al regista Lorenzo Cassol di “Fare Cinema”. Insieme hanno dato vita a una bella storia: in un breve film si viene a conoscenza del nonno, un pastore che vive da solo in montagna, di sua figlia e del nipote che ogni giorno sale a far visita al vecchio, anche trasgredendo le raccomandazioni della mamma.
«Oggi», dice Pallotta, «gli eventi sono così veloci che c’è uno “sbrindellamento” dei rapporti fra giovani e anziani: con questo progetto vogliamo rinsaldare i legami fra le due generazioni». E prosegue: Ci è piaciuto il taglio che viene dato al racconto: c’è un nonno che “fa il nonno”, che dà qualcosa di importante e lascia un’eredità al nipote: alla fine del percorso sarà “cresciuto” e sentirà di avviarsi all’età adulta in modo più consapevole e positivo».
«È questo un rapporto che esce dagli stereotipi», dice il regista, «questi, spesso si riducono a relazioni uni-direzionali, vale a dire l’anziano che insegna oppure il giovane che si occupa del vecchio facendo assistenza: nel “Pastore di nuvole” c’è un rapporto reciproco con arricchimento reciproco».
La scelta degli attori è caduta su Thierry Toscan nella parte del nonno, un attore che ricordiamo ne “Il vento fa il suo giro”. Il suo volto rispecchia la durezza della montagna, ma anche la schiettezza di una vita semplice. La parte della madre è affidata a Margherita Mannino, attrice di teatro e cinema, nativa di Padova, mentre il nipote sarà un bambino del luogo al suo esordio, scelto proprio per contare sulla spontaneità senza sovrastrutture attoriali. La sceneggiatura è del feltrino Alessandro Padovani.
Il progetto è sostenuto economicamente in parte dalla Regione e, per poter coprire le spese, sul sito di Dafne c’è una piattaforma costruita dal regista dove chiunque può sostenere il progetto con cifre anche piccole.
L’obiettivo è di presentare l’opera in qualche rassegna e festival: si pensa a luoghi ideali come Oltre le vette e il Filmfestival di Trento dedicato alla montagna, senza dimenticare le scuole e le sale cinematografiche.
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