Un fiore contro il virus: vivai aperti e anche affollati

«Sono tutti venuti a cercare piantine da orto o per le aiuole, pure persone nuove». Gli imprenditori del settore sperano di recuperare i mancati introiti della Pasqua

BELLUNO

Piante da orto e fiori a ruba: via libera alla gran voglia di curare il verde dei bellunesi. In città i vivai hanno registrato un grande afflusso di clienti fin dalle prime ore di ieri, dopo la comunicazione della tanto sospirata possibilità di riaprire al pubblico.

Per parlare di una stagione salvata all’ultimo è ancora troppo presto, ma sicuramente i timori di dover buttare al macero migliaia di splendide piante stanno lentamente venendo meno.

Stare chiusi in casa non può che far crescere una gran voglia di natura e di attività all’aria aperta, tanto più in un territorio da sempre molto attento alla cura di orti e giardini che, come mai prima d’ora, in queste settimane hanno trovato posto in ogni fazzoletto libero di terra vicino a casa o sui balconi.

«La gente sembrava appena uscita dalla prigionia», racconta con il sorriso Maria Rosa Martinelli, «tutti sono venuti a cercare piantine da mettere nell’orto e fiori per le aiuole, ma i commenti erano più che altro tutti di felicità per essere potuti uscire un po’ più liberamente di casa».

Il via vai è stato molto regolare e soprattutto nessuno ha dimenticato di rispettare le norme di sicurezza: entrando scaglionati nelle serre con guanti alle mani e mascherina sulla bocca.

«I clienti hanno sono stati molto disciplinati e hanno dimostrato pazienza anche quando c’era da aspettare fuori dalla porta in attesa dell’uscita di chi era entrato prima di loro. Inoltre tutti chiedevano continuamente istruzioni per essere sicuri di rispettare tutte le regole del caso».

Questa grande voglia di acquistare piante e fiori, infine, non ha toccato solo gli habitué del giardinaggio: «Abbiamo visto anche facce nuove, magari di persone che, non avendo un giardino, hanno pensato di abbellire almeno la casa o il balcone con un po’ di colore per rendere più sopportabile la quarantena».

Situazione simile al Dolomiti Garden, dove è ancora presto per fare bilanci, ma si spera di poter recuperare il periodo pasquale di chiusura. «Già dalla mattina la giornata è stata molto intensa, ma tutti hanno rispettato le regole e non abbiamo registrato situazioni di sovraffollamento», spiega Sara De Paris, «le norme di sicurezza che siamo tenuti a far rispettare sono le stesse dei supermercati, quindi mascherine, guanti e distanze minime tra i clienti, ma nessuno le ha dimenticate. In ogni caso, per chi non avesse i guanti li mettiamo a disposizione all’ingresso del vivaio».

Anche qui, la richiesta maggiore riguarda le piantine da orto e continuano le consegne a domicilio, già sperimentate con successo durante il lockdown, anche se con qualche differenza rispetto a prima: «Cerchiamo di consegnare a casa piante, terra, attrezzi e altro prevalentemente fuori dal Comune di Belluno», continua De Paris, «così da spingere i clienti che possono a venire direttamente in negozio».

Si riparte, quindi, alla grande, cercando di rincorrere i mancati introiti pasquali: «Per noi quello è un periodo importante per far ripartire le attività, ma c’è ancora tanto tempo davanti e speriamo di salvare la stagione e di riuscire a tornare alla normalità quanto prima», conclude De Paris, «tutto dipende dai prossimi sviluppi, ma la gente ha tanta voglia di portarsi a casa nuovi fiori e nuove piante per ridare vita alle case, non c’è che da sperare che questo possa essere il primo passo per una ripartenza collettiva». —
 

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