Un giovane ingegnere, appassionato di sci, muore travolto dalla valanga in Tofana

Tommaso Redolfi aveva solo 23 anni ed è precipitato per 200 metri tra neve e rocce. Il fratello era insieme a lui ma più a monte e ha lanciato l’allarme

CORTINA. Travolto da una valanga sulla Tofana di Rozes. Muore un ragazzo di Belluno di 23 anni, sotto gli occhi del fratello. Tommaso Redolfi, da poco laureato in ingegneria a Trento, ha perso la vita ieri mattina, mentre stava scendendo con l’attrezzatura da scialpinismo dalla montagna sopra Cortina, insieme a Francesco, che invece non ha riportato conseguenze. È illeso, ma comprensibilmente sotto shock. La tragedia si è consumata intorno alle 9.30.

Cortina, il recupero della salma dopo il tragico incidente alla Tofana di Rozes



«Tommy» e «Franz» erano saliti di buon mattino, approfittando del primo sabato di libertà dopo il lockdown per il Coronavirus e del fatto di essere degli sciatori esperti e capaci, nonostante la loro giovane età. Brillava un bel sole, la temperatura era abbastanza alta, ma non ancora preoccupante e il pericolo di valanghe moderato, secondo il bollettino diffuso dall’Arpav. Si vedeva parecchia gente in giro, anche solo in passeggiata, in particolare nella zona del rifugio Dibona. I due ragazzi sono grandi sportivi, appassionati di sci che praticano fin da piccoli.


Mentre i due stavano rientrando, dopo l’escursione programmata, secondo la ricostruzione del Soccorso alpino, Tommaso Redolfi ha deciso di non prendere il rientro classico dallo spallone, ma si è tenuto a destra dello Spigolo Zero, imboccando un canalone che porta dietro Punta Marietta. Ma tra i 2.900 e i 2.850 metri di altitudine, a metà di una discesa difficile sì, ma che non sembrava riservare difficoltà insormontabili, si è staccata una valanga, che l’ha colpito, trascinandolo per 200 metri, tra la neve e un salto di rocce. Tutto è successo molto velocemente: il corpo del giovane si è fermato a quota 2.550 metri, a monte del rifugio Giussani.

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