Un grande parco naturale per tutelare Ardo e Piave

BELLUNO. Piave e Ardo uniti in un grande parco naturale. L’idea presentata in giunta nei giorni scorsi è ancora allo stato embrionale ma sembra sposarsi bene con i recenti progetti di...

BELLUNO. Piave e Ardo uniti in un grande parco naturale. L’idea presentata in giunta nei giorni scorsi è ancora allo stato embrionale ma sembra sposarsi bene con i recenti progetti di riqualificazione del parco fluviale a Lambioi e con l’ampliamento dell’offerta turistica legata alla natura.

«Nei prossimi giorni verrà pubblicato un avviso rivolto alle associazioni e agli enti che si occupano dei temi inerenti alla creazione di questo parco per sondare la fattibilità del progetto e l’interesse da parte di questi soggetti per un coinvolgimento effettivo nella sua realizzazione», spiega l’assessore all’urbanistica del Comune di Belluno Franco Frison. «Dovremmo raccogliere le adesioni in un paio di mesi e poi trovarci tutti assieme per studiare una prima bozza di quest’opera lungo le aste del Piave e dell’Ardo. Nel frattempo l’amministrazione si occuperà di contattare tutti gli enti interessati: la Regione, la Provincia, l’Unione montana e i Comuni confinanti che si trovano lungo il Piave».

L’idea di questo parco nasce dal Comitato usi civici di Bolzano Bellunese che tempo fa aveva proposto la creazione di un parco naturale lungo il tracciato dell’Ardo che ne tutelasse la fauna e l’ambiente. «Partiremo anche da quello che avevano proposto all’epoca», continua Frison, «ma, a differenza di quel primo progetto, non ci estenderemo anche agli abitati che sorgono lungo il torrente, limitandoci al solo aspetto naturalistico».

Questo nuovo parco sarà il vero fiore all’occhiello del turismo cittadino legato alla natura, con sentieri e tracciati ciclabili, reintroduzioni di fauna e una riqualificazione generale del greto del torrente e del fiume. «Altre realtà lungo il Piave nella parte bassa del Veneto vengono già sottoposte a tutela ed è giusto che anche zone dall’importanza naturalistica enorme, come sono ad esempio le Fontane di Nogaré, segnalate come sito di interesse comunitario, zona di protezione speciale e inserite nella rete di Natura 2000, vengano preservate e valorizzate con progetti come questo», aggiunge l’assessore Frison. «Un’altra zona importante si trova all’altezza di Busche, per questo è fondamentale riunire le forze dei vari Comuni per la realizzazione di questo parco».

C’è poi un aspetto molto importante che lega questo progetto al rispetto del Piave e delle sue acque e che va visto in ottica di tutela: «Facendo rientrare queste aree in un parco, potrebbero essere preservate con maggior forza dallo sfruttamento idrico e dall’ipotesi di costruzione di nuove centraline idroelettriche (come quella che una società ha chiesto di progettare sotto al ponte della Vittoria), dirottando l’interesse verso l’aspetto ambientale e turistico in tutta l’area».

L’idea di creare questa nuova attrazione green in città era già stata presentata in campagna elettorale da Massaro come obiettivo da perseguire entro il mandato, ora bisognerà attendere la risposta dei cittadini interessati a collaborare e, manco a dirlo, i fondi necessari per l’attuazione del progetto, dato che per ora sono state finanziate solo le opere di rigenerazione urbana legate alla ciclovia tra Lambioi e Nogaré e il riordino delle vie d’accesso al parco sul Piave. Ma in ogni caso si tratta di un’iniziativa sulla quale la giunta comunale ha acceso l’attenzione e sulla quale lavorerà anche nelle prossime settimane.

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