Un gruppo di punk blocca il treno

BELLUNO. Un treno bloccato in stazione per oltre un’ora a causa di un gruppo di punk senza biglietto. Non bastano i ritardi cronici e le coincidenze che saltano facendo inferocire i pendolari. Ci si mettono anche i passeggeri indisciplinati. È successo sabato sera a bordo dell’ultimo convoglio diretto a Belluno, che doveva partire alle 21.30. A causa di un gruppo di giovani intenzionati a farsi trasportare gratis, tutti gli altri si sono dovuti rassegnare ad attendere più un’ora in stazione. I punk non volevano fornire i documenti e per questo è nato un braccio di ferro con il capotreno. Per sbloccare la situazione è dovuta intervenire la polizia. E ora sono in arrivo le multe.
Erano dodici, più o meno ventenni, tutti residenti tra Liguria e Lombardia: creste colorate, giubbotti in pelle, borchie. Erano diretti a Belluno per una festa quando si è presentato il controllore (sono scesi poi a Santa Giustina). Nessuno di loro, però, aveva il biglietto. Così è stato richiesto l’intervento del capotreno proprio quando il treno stava per partire per Belluno. Non avevano pagato il biglietto e non volevano dare i documenti per evitare le sanzioni. A quel punto la richiesta del dipendente di Trenitalia è stata tassativa: senza biglietto bisogna scendere dal treno. Ma la risposta è stata tutt’altro che collaborativa. Quando ha compreso che la situazione non si sbloccava lo stesso capotreno ha deciso di richiedere l’intervento della polizia.
Gli agenti della Polfer si sono avvicinati alla carrozza in cui era in corso la discussione e sono stati raggiunti, a stretto giro, da una pattuglia della Squadra volante della questura.
Gli uomini della polizia ferroviaria hanno cercato di risolvere la situazione il più in fretta possibile per non aumentare il già consistente ritardo del treno. Gli altri passeggeri, infatti, hanno ben presto iniziato a manifestare segni di insofferenza. Ma quando si è diffusa la voce che il treno era fermo a causa di un gruppo di ragazzi senza biglietto, si sono scatenate le proteste.
Dopo una trattativa non facile i poliziotti sono riusciti a farsi consegnare i documenti di quei dodici giovani. E il treno è ripartito, arrivando a Belluno all’1 di notte.
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