Un “indigeno” e un nepalese trapiantato: la gestione dell’Antelao in mani sapienti

Livio Zanardo e Shailes Sharman, dopo anni a servizio, decidono di mettersi in proprio e convincono il Cai  

LA storia

Il rifugio Antelao ha finalmente un nuovo gestore: si tratta di Livio Zanardo, 54anni, nato e cresciuto a Pieve. Gestione locale, dunque, per il nuovo corso del rifugio di proprietà del Cai di Treviso. Le parti hanno siglato il contratto nella serata di mercoledì: Cai Treviso e Livio Zanardo saranno insieme per i prossimi sei anni, più eventuali ulteriori sei. Firma accompagnata da parole di festa per il nuovo gestore che conta di riaprire il rifugio entro la metà di maggio.

«Dire che sono felicissimo è ancora poco», ha raccontato a caldo Livio Zanardo, che non vede l’ora di poter salire a forcella Antracisa per prendere possesso della struttura. La gestirà insieme ad un socio, amico di lunga data. Si chiama Shailes Sharman, cinquantenne nepalese, da trent’anni trapiantato in Cadore. Shailes ha lasciato la terra natìa per amore e, dopo una lunga gavetta nell’ambito della ricettività turistica cadorina, ha spinto l’amico Livio a compiere il grande passo. «Proprio così», rivela Zanardo, «l’idea di prendere in gestione il rifugio Antelao è di Shailes. Un giorno mi ha preso in disparte e mi ha detto: Livio, abbiamo sempre lavorato per gli altri, adesso è giunto il momento di fare qualcosa per noi stessi. Mi ha convinto subito, da quella chiacchierata al predisporre la domanda di partecipazione al bando è stato un attimo».

È così che Livio e Shailes presto saliranno in quota per iniziare l’avventura al rifugio Antelao.

«Abbiamo qualche idea da mettere in atto», prosegue Zanardo, «penso ad esempio al sempre più numeroso transito di cicloturisti in quota, per merito delle ebike che sono diventate un elemento caratterizzante per una vacanza in montagna. Predisporremo un servizio di ricarica per le ebike con l’installazione di una colonnina indipendente rispetto alle tradizionali prese della corrente. Altre idee le valuteremo in corsa, la priorità in questo momento è riuscire ad aprire la struttura. Solo una volta avviata l’attività riusciremo ad avere un quadro meglio delineato della situazione».

Qualche idea chiara, tuttavia, Livio Zanardo ce l’ha già.

«Qualcuno mi ha detto che gestire un rifugio di questi tempi potrebbe essere un azzardo. Io dico invece che è una cosa straordinaria. Per un amante della montagna, la gestione di un rifugio rappresenta il coronamento di un sogno. A cinquant’anni suonati era giunta l’ora di mettermi in proprio, dopo aver lavorato tanto nei rifugi della zona, tra Cadore e Cortina. Sono felice soprattutto della fiducia accordatami dal Cai di Treviso. La presidente (Monica Tasca, ndr) al momento della firma mi ha detto: “Ci piacerebbe che questa gestione possa durare tutta la vita” . È stato il modo migliore per iniziare questa nuova vita nella quale i momenti di difficoltà ed i sacrifici non mancheranno. Ho, anzi abbiamo, tanta voglia di lavorare. Il nostro obiettivo è riuscire a tenere il rifugio Antelao tutto l’anno o comunque più tempo possibile».

Soddisfazione per la nomina del nuovo gestore è stata espressa dai vertici della sezione Cai di Treviso, proprietaria della struttura, così come dal Comune di Pieve che aveva auspicato l’affidamento della gestione ad un residente. —



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