Un “manager” per rilanciare il Museo etnografico ladino
LIVINALLONGO. Rivoluzione al Museo etnografico ladino Fodom: approvato il regolamento che istituisce il comitato di gestione e la figura del responsabile della struttura. Per il consigliere con delega alla cultura Michela Lezuo si tratta di «un passo indispensabile per garantire una gestione più moderna».
Il museo che ha sede nel ex hotel Dolomiti, oggi Cesa de la cultura fodoma a Pieve di Livinallongo, è stato ideato e realizzato negli anni Ottanta grazie alla passione di Franco Deltedesco che per anni ha raccolto, grazie anche alle molte donazioni, documenti, attrezzi e testimonianze del passato contadino della cultura ladina di Fodom. Una mole imponente di materiale che ha trovato posto nelle ampie sale all’ultimo piano suddiviso in quattro sezioni, nelle quali viene raccontata la storia di Fodom. La prima dedicata all’organizzazione civile del territorio, con il maso chiuso, la gestione comunitaria, la tipologia delle abitazioni e all’organizzazione familiare, la seconda presenta l’economia, la terza riserva lo spazio all’ambiente e la quarta dedicata alla storia.
La struttura è di proprietà del Comune che ne ha garantito il funzionamento con contributi per varie attività, promozione o lavori di manutenzione ed è sempre stata gestita con dedizione dal suo ideatore. Ma si sa, il tempo passa per tutti e le energie per un così grave impegno vengono meno.
«Ma soprattutto – sottolinea il sindaco Leandro Grones – c’era bisogno di una minima regolamentazione della struttura, finora mancante, che non appesantisca la gestione ma la integri in una visione turistica come quella del castello d’Andraz».
Il regolamento è scaturito dopo mesi di incontri tra l’amministrazione comunale, in particolare della consigliera con delega alla cultura Michela Lezuo, lo stesso Deltedesco, un rappresentante dell’Union dei Ladins da Fodom e della gestione del castello di Andraz La novità principale prevista dal documento è l’istituzione di un comitato di gestione, che non sarà più quindi tutta nelle mani di una sola persona ma di un gruppo formato da cinque persone: un rappresentante dell’amministrazione comunale, uno dell’Union dei Ladins da Fodom, uno di Arabba Fodom turismo e due esperti nel settore linguistico, culturale e scolastico che saranno designati dai capigruppo del consiglio comunale. Il comitato durerà in carica 5 anni e si occuperà di funzioni come la gestione amministrativa del museo, la programmazione dell’attività annuale, la ricerca dei finanziamenti, i rapporti con gli altri musei, le scuole e le istituzioni oltre che la nomina di un responsabile del museo.
A questa nuova figura toccherà la gestione della biglietteria, avanzare proposte di progetti e la responsabilità del materiale conservato. Un’amministrazione a più mani «che raccolga forze ed idee nuove per una gestione più attuale», come sottolinea la Lezuo. «La mia impressione è che da troppo tempo il museo era abbandonato a se stesso. Bisognava intervenire, altrimenti il museo rischiava di venire dimenticato soffocato da quello del castello di Andraz. Se non ci si pensava ora, cosa si sarebbe fatto una volta che Deltedesco avrebbe mollato? Anche lui ha i suoi anni. Una struttura così non può essere nelle mani di una persona sola. Il comitato rappresenta la comunità. Ho voluto espressamente che restassero fuori i “politici” visto che non è il loro lavoro per fare spazio agli esperti ed appassionati. Su proposta di Deltedesco, che ne farà parte, ci sarà anche un rappresentante dell’Aft».
Le nomine non sono ancora state ufficializzate ma è questione di poche settimane. Il Comitato infatti dovrà mettersi al più presto al lavoro per programmare l’attività estiva.
Lorenzo Soratroi
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