Un miliardo di euro dallo Stato per le Olimpiadi invernali 2026

Lo prevede un emendamento alla manovra della Lega, approvato dalla Commissione bilancio del Senato. Risorse spalmate in sette anni

ROMA. Per i lavori per le Olimpiadi invernali 2026 Veneto, Lombardia, Trento e Bolzano avranno a disposizione 1 miliardo del Fondo pluriennale per gli investimenti finanziato con la manovra. Le risorse sono spalmate in 7 anni, si parte con 50 milioni nel 2020. Lo prevede un emendamento alla manovra della Lega, sottoscritto da Iv, approvato dalla commissione Bilancio del Senato. Ok anche a 15 milioni per il completamento della Metro Cinisello-Monza Bettola. Sempre dal Fondo investimenti arrivano 50 milioni in 3 anni per la Ryder Cup di Roma del 2022.

La scena dei festeggiamenti del 24 giugno a Losanna per la conquista dei Giochi invernali è diventata l'icona dell'Italia che vince quando si unisce. E ora tenere compatta la squadra di amministratori politicamente eterogenei è la principale sfida di Vincenzo Novari, ceo di Milano-Cortina 2026, alla prima uscita pubblica dopo settimane trascorse a studiare le norme dell'Agenda olimpica 2020.

Ai suoi occhi, «grazie al supporto del Cio e al contesto naturale, non sarà un fattore critico realizzare» i Giochi invernali del 2026, e non ci sono dubbi nemmeno sull'importanza delle Paralimpiadi: «Le tratteremo come le
Olimpiadi, con pari dignità. Non è solo un tema di performance paralimpica ma - ha chiarito l'ex ad di 3 Italia - di inclusione nella società». «Il punto più delicato», ha ammesso Novari al seminario su Milano-Cortina organizzato dal Cio al Pirellone, «sarà tenere insieme la squadra degli stakeholder, perché ci sono sensibilità diverse e ci sono sei anni davanti, che in realtà sono cinque, in cui probabilmente il nostro Paese cambierà molto dal punto di vista degli assetti. Sarà una bella mission, ma sono convinto che lo stesso spirito che ha portato al 24 giugno ci porterà fino allo spegnimento della torcia olimpica».

Di sicuro, la compattezza della coalizione olimpica viene più volte utilizzata dai protagonisti per misurare la distanza fra il Nord e la Capitale. La corsa di Milano-Cortina, ha ricordato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, partì «per non perdere la credibilità della comunità internazionale» dopo il ritiro di Roma 2024.

«Se a Roma fossero bravi come noi avremmo risolto tutti i problemi», ha sorriso il governatore del Veneto, il leghista Luca Zaia. «La garanzia della cooperazione di tutte le istituzioni di Milano-Cortina riuscirà a sconfiggere l'inefficienza romana - gli ha fatto eco il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, anche lui del Carroccio -. Se poi arriverà l'autonomia, sarò ancora più tranquillo».

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