«Un ospedale come quelli di pianura»

Comitato e sindaci chiedono più risorse per l’aumento dei servizi, troppi pazienti si rivolgono ad altre Usl
- Don Enrico Dal Covolo con il presidente della Famiglia Feltrina Dal Molin
- Don Enrico Dal Covolo con il presidente della Famiglia Feltrina Dal Molin

FELTRE. Malattie cardiache in aumento, pazienti con la Tbc costretti a emigrare in altre Usl nessun chirurgo vascolare che possa intervenire d’urgenza. Sono tre situazioni tipo che rispecchiano la realtà ospedaliera feltrina e che andrebbero affrontate con risorse aggiuntive. Il comitato pro ospedale sostenuto dalla conferenza dei sindaci dell’Usl 2 fa alcune proposte in un documento messo nelle mani dei consiglieri bellunesi in Regione. Fra queste, la possibilità di fare le coronarografie, per fotografare dall’interno le arterie coronarie, il ripristino dell’attività di tisiologia per la cura della Tbc e l’assunzione di un chirurgo vascolare nell’équipe chirurgica reperibile per le urgenze e non solo per gli interventi programmati. Insomma, per il comitato le schede sanitarie dovranno rispecchiare le necessità dell’utenza, senza guardare al rango degli ospedali di provincia.

La proposta di modificare le schede dei servizi per l’ospedale Santa Maria del Prato, in vista della revisione del piano sociosanitario regionale che andrà in discussione nei prossimi giorni, arriva dal presidente Gianmario Dal Molin che ha incassato il sostegno della conferenza dei sindaci dell’Usl 2. E’ una proposta, come spiega Dal Molin, per mettere tutti gli ospedali allo stesso livello, senza più distinzioni fra ospedali provinciali e ospedali di rete, «conferendo specifiche specializzazioni superiori non in rapporto al rango provinciale ma al bisogno effettivo dell’utenza».

Da questo punto di vista, specificamente per Feltre, si chiede che in cardiologia si introduca anche l’attività di emodinamica, ossia che si facciano le coronarografie con l’eventuale disostruzione delle arterie in reparto senza dover emigrare all’Usl di Belluno con la quale da sempre esiste una convenzione. L’attività di emodinamica era stata intrapresa alla fine degli anni novanta, su coraggiosa iniziativa dell’allora primario Delise, ma è finita con il suo trasferimento ad altra Usl.

Torna attuale, nella proposta del comitato pro ospedale, anche l’attività di tisiologia che si vorrebbe ripristinata a pieno regime, ossia con la presa in carico dei pazienti feltrini. I malati di Tbc in forma contagiosa sono trasferiti di norma al reparto malattie infettive di Belluno. Non sempre c’è il posto letto, i pazienti pertanto sono dirottati nei centri regionali e anche extraregionali disposti ad accoglierli. A questo si aggiunge poi il problema che la malattia ha fatto la sua ricomparsa coinvolgendo, quasi in pari numero, cittadini comunitari ed extracomunitari. L’indicazione regionale prevede che i malati di tubercolosi siano presi in carico dai reparti di malattie infettive. Da qui la resistenza, da parte della dirigenza Usl, di dotare le stanze di tisiologia collegate a pneumologia, di un sistema filtro particolare per isolare i pazienti e proteggere il personale sanitario e ausiliario dall’infezione.

Per la chirurgia generale, infine, è richiesta l’attività di microchirurgia vascolare, quella per disostruire le carotidi. L’Usl 2 ha in atto una convenzione con uno specialista che visita e programma gli interventi di “pulizia” chirurgica. Ma per il comitato pro-ospedale c’è bisogno del chirurgo vascolare a ogni ora del giorno, sempre disponibile. Ossia il professionista dovrebbe essere incluso nell’èquipe dell’azienda e farne parte a livello di organico.

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