Un ospite indesiderato accusato di estorsione

FELTRE. L’ospitalità diventa una violazione di domicilio. È il frigorifero svuotato un’estorsione. Il feltrino Peter Faoro rischia un processo per queste due ipotesi di reato. Chiuse le indagini e nominato difensore Tullio Tandura, come in altri procedimenti penali, già finiti o ancora in corso. Di sicuro, tra febbraio e marzo dello scorso anno, aveva chiesto un posto per dormire a un feltrino molto conosciuto, ma secondo i medici affetto da ritardo mentale medio e un’invalidità quantificata nel 70 per cento.

La Procura contesta minacce e intimidazioni da parte dell’indagato, che controbatte sostenendo di aver ottenuto semplicemente ospitalità da parte di un vecchio amico. Certo, in almeno una occasione può aver esagerato e, dopo aver suonato il campanello senza ottenere risposta dal padrone di casa, gli avrebbe gridato: «Ti spacco le gambe». La porta si è aperta e non ci sono state rimostranze, anche per paura di eventuali ritorsioni, magari violente.

Ma alla lunga la convivenza non dev’essere rimasta serena e da parte di Faoro sarebbero cominciate le richieste di sigarette, piccole somme di denaro e anche alimentari contenuti nel frigo. L’estorsione starebbe proprio in questo: l’aver ottenuto beni di un certo valore sotto minaccia. Per contro l’ospite non ha mai tirato fuori un euro per tutte le notti passate al coperto e al caldo.

A un certo punto la parte offesa ne ha avuto abbastanza ed è andata dai carabinieri a denunciare i fatti. La notizia di reato è diventata il procedimento penale in fase di svolgimento, che è appena nella sua fase iniziale. È il momento della fissazione dell’udienza preliminare, nella quale decidere sul rinvio a giudizio o meno. Non è tanto la violazione di domicilio quanto l’estorsione. —

G.S.



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