Un osservatorio per capire cosa cercano le imprese
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Confindustria Belluno non ci sta a passare per quella che non si è data da fare per trovare un’alternativa ai 90 lavoratori della Wanbao Acc che entro questa settimana dovranno essere licenziati. Tirata in causa dai sindacati, l’associazione replica, annunciando l’avvio di un osservatorio provinciale sulle competenze in collaborazione con Adapt (il Centro Studi Internazionali e Comparati Marco Biagi).
« Si tratta di un osservatorio dinamico», precisa il direttore degli Industriali, Andrea Ferrazzi, «che studierà le figure professionali necessarie alle imprese da qui ai prossimi anni. Sarà un utile strumento per capire, in anticipo, dove andrà a parare il mercato del lavoro e preparare così per tempo i lavoratori tramite una formazione adeguata, così che possano trovare un nuovo impiego».
La vicenda dell’ex Acc, quindi, pare aver avviato una sorta di riflessione nel territorio e nelle associazioni datoriali per evitare che si ripetano situazioni simili. «Il nostro impegno per verificare l’interesse delle aziende ad assumere personale in esubero c’è stato. Ma lo abbiamo fatto in maniera informale, senza tanti clamori mediatici. Al tavolo provinciale», sottolinea il direttore, «abbiamo detto fin da subito che non volevamo fare da ufficio di collocamento, ma che ci saremmo impegnati per creare dei contatti tra imprese e la Wanbao. Noi abbiamo informato le aziende più grandi, nostre associate, di questa possibilità, dando loro tutti i recapiti necessari per contattare direttamente lo stabilimento zumellese e così verificare la presenza o meno di figure interessanti».
«Tra l’altro», aggiunge, «in questi mesi ci sono state diverse uscite volontarie dall’ex Acc e alcune di queste hanno trovato una ricollocazione in imprese del territorio. Si sa, comunque, che il mercato del lavoro è per sua natura individuale», dice l’esponente di Confindustria. «Purtroppo, la vicenda della Wanbao Acc è complessa e non esistono soluzioni facili. Ritengo, anche, inaccettabile che le aziende siano state tacciate di insensibilità per non essersi fatte avanti: non si può scaricare su altri le proprie responsabilità».
Ferrazzi torna sull’iniziativa che sorgerà in seno alla Digital Innovation hub, finanziato in parte dai Fondi dei comuni confinanti. «Contiamo», prosegue, «di avere i dati nei primi mesi del 2019. Si tratta di uno strumento importantissimo, che servirà sempre di più in provincia, se vogliamo restare al passo coi tempi. Bisogna capire che il mondo del lavoro è cambiato, fra qualche tempo per l’operaio semplice non ci saranno possibilità di un impiego. Servono figure qualificate, con competenze specifiche».
Ma come funzionerà questo osservatorio? «Tramite l’osservatorio si saprà sempre quali figure sono richieste dal mercato, così da avviare dei percorsi di formazione e di riqualificazione».
A oggi dell’osservatorio fanno parte la Provincia, il Consorzio Bim, il comune di Feltre, l’Università di Trento, Confindustria appunto, l’istituto tecnico Negrelli, Anfao e Certottica. «Ma speriamo che altri enti possano aderirvi». L’osservatorio sarà composto da esperti che monitoreranno le necessità delle aziende. —
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