“Un passo dal cielo” apre la scena ma in cantiere ci sono altre due fiction

La popolare serie tv inizierà le riprese lunedì a San Vito, dopo aver abbandonato la suggestiva zona del lago di Braies 

SAN VITO DI CADORE. Non una, ma tre fiction. Troppa grazia, verrebbe da dire.

«D’altra parte, non ce lo meritiamo, forse?», esclama Roberto Padrin, presidente della Provincia mentre la Dmo sta facendo da levatrice alle tre serie televisive che rilanceranno in ambito nazionale le Dolomiti.

Una è “Un passo dal cielo”, la fortunata serie televisiva che per la sesta edizione farà scattare il ciak, da lunedì prossimo, a San Vito.

Le altre due sono ancora top secret. Le sta gestendo con la Rai e Mediaset il direttore della Dmo, Giuliano Vantaggi, che ovviamente non vuole rivelare proprio nulla. Anzi, precisa che sono soltanto fake news. Ma lo dice sorridendo.

La verità è che il fascino delle Dolomiti Unesco e il successo registrato da “Un passo dal cielo” è stato tale da aver invogliato altre produzioni televisive a scegliere come location alcune tra le località bellunesi che più suscitano emozioni. Per la verità, dipende molto anche dai possibili supporti pubblici, della Regione nella fattispecie.

«L’importante è – sostiene Padrin – che, insieme alle immagini, ci sia anche l’indicazione delle località proposte, almeno nel dialogo fra i protagonisti. Ma sono certo che la Regione, se deciderà di supportare queste promozioni, saprà ben rivendicare gli attesi ritorni».

Ed è proprio il motivo per cui nei prossimi giorni si terrà un incontro tra la produzione di “Un passo dal cielo”, la Regione, la Dmo, la Fondazione Veneto Film Commission ed i sindaci per organizzare la migliore accoglienza e favorire il ritorno di immagine più appagante. Certo è che i tempi stringono.

Il Covid ha sottratto almeno tre mesi di riprese. Ecco perché in questi giorni a San Vito c’è un’improvvisa animazione. Si sta sistemando la caserma dei forestali che sarà il cuore della nuova storia. Si tratta di un esercizio pubblico nella periferia della cittadina. La trama, fra l’altro, pare che si sviluppi per la gran parte tra San Vito, Borca, Vodo, con due location privilegiate: il lago Mosigo e il borgo di Serdes.

Il sindaco di Auronzo, Tatiana Pais Becher, non smette di sperare che ritorni in scena qualche altra località del suo territorio; si sa che la produzione è già stata in sopralluogo a malga Maraia e al cippo Carducci, sulla cima del monte Piana.

A fare il tifo per il Comelico ed in particolare per la Valgrande, c’è Davide Zandonella Necca, referente di Confcommercio, che da anni insegue la produzione della fortunata trasmissione.

«Qui in valle il grande Ermanno Olmi ha girato scene indimenticabili de “Il segreto del Bosco Vecchio”, con Paolo Villaggio. Con questo precedente illustre non possiamo che attenderci anche un’opera così attraente come lo è la fiction fino ad oggi girata nella vicina val Pusteria».

C’è la gara, insomma, tra il Cadore ed il Comelico, per ospitare scene che richiameranno milioni di telespettatori.

«San Vito sembra vivere un nuovo Rinascimento – confessa il sindaco Franco De Bon – È di questi giorni la notizia che un importante operatore del turismo investirà in un grande albergo super stellato. Un’azienda agricola è stata appena avviata, con allevamento e annessa lavorazione lattiero-casearia, e con vendita diretta. Questi nuovi punti di forza s’incorniciano dentro la più famosa fiction televisiva. Che cosa vogliamo di più?». —
 

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