Un percorso archeologico al parco fluviale di Lambioi

Partiti i lavori per il recupero di 89 pietre emerse dal Piave dopo l’alluvione. L’assessore Perale: «Facevano parte del castello e delle mura medievali»

BELLUNO. Nascerà un percorso archeologico sulle rive del Piave. È questa l’intenzione dell’amministrazione comunale, per dare una degna collocazione ai reperti che sono emersi dopo l’alluvione. . Intanto, ieri mattina sono partiti i lavori al Parco fluviale di Lambioi per il recupero delle pietre storiche, emerse dopo l’alluvione di fine ottobre; una novantina i pezzi di valore storico che sono emersi dalle acque tumultuose del Piave. I pezzi verranno recuperati con un obbiettivo: «Una volta ricostruito il Parco di Lambioi, torneranno qua, a raccontare la storia della nostra città, dalla costruzione del castello all’età napoleonica, fino all’alluvione», spiega l’assessore alla cultura, Marco Perale che era presente ieri mattina a Lambioi.

Fin dai primi giorni dopo il disastro, si sono susseguiti i sopralluoghi di Comune, Sovrintendenza e Genio Civile alla ricerca di manufatti, dopo che erano arrivate le prime segnalazioni dai cittadini del posto: «In questi due mesi – spiega Perale – abbiamo censito 89 pietre che facevano parte del castello e delle mura medievali della città, poi distrutti in età napoleonica, intorno al 1804. In quell’occasione, i sassi vennero scaricati in maniera disordinata a Lambioi, sul greto del Piave; nel 1811, l’alluvione costrinse ad usare altri “grappoli” di quel materiale per costruire gli argini, che oggi abbiamo ritrovato ancora raggruppati. Queste pietre, per il loro stato e la loro forma, riescono a raccontarci le tecniche di costruzione dell’epoca».

Una volta individuate, le pietre sono state segnalate, numerate e geo-referenziate; alcune, dal maggior valore artistico, sono già state spostate nelle scorse settimane, ed oggi sono iniziati i lavori per il recupero di quelle restanti.

Il lavoro di recupero di questi manufatti è il primo passo verso il ritorno alla normalità del Parco Fluviale di Lambioi: una volta messe in salvo le pietre di interesse storico, infatti, il Genio Civile potrà iniziare i lavori di ripiano dell’area: «Una volta ultimati questi interventi, come amministrazione vorremmo riaprire Lambioi Beach, magari già in estate» sottolinea Perale. «Le pietre recuperate verranno poi riposizionate nell’identico punto dove sono state ritrovate, identificato grazie ai sistemi di georeferenzazione, e creeremo così un percorso storico-archeologico con appositi tabelloni che racconterà la storia antica di Belluno, del castello, delle mura, dell’attenzione in età napoleonica alla sicurezza della città e della prima scogliera sul Piave».

La piena del Piave ha restituito oggetti del passato non solo a Belluno ma anche a a Longarone. —

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