«Un peso politico maggiore con la fusione»

Mel. Buona partecipazione al primo incontro pubblico. Il referendum previsto entro il 2018
gian paolo perona- perona- feltre- manifestazione sulle ferrovie del bellunese
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MEL . Il primo incontro pubblico sulla fusione tra Mel e Lentiai è stato accolto positivamente dalla gente presente a palazzo delle Contesse. Il referendum sarà con ogni probabilità proposto entro il 2018 e l’ultima parola spetterà ai cittadini, ma quel che è certo è che il percorso è in fase avanzata: lo studio di fattibilità è, infatti, in mano a una società di Milano, che mercoledì sera, tramite un suo rappresentante, ne ha presentato alcuni aspetti ai cittadini, dimostrando così come un nuovo ente amministrativo andrebbe ad acquisire un peso più rilevante sia da un punto di vista politico che economico.


Alla discussione erano presenti i sindaci di Mel e Lentiai, Stefano Cesa e Armando Vello e il primo ha aperto la serata affermando che «la fusione è un’opportunità che andrebbe a potenziare i due comuni, sia dal punto di vista finanziario che da quello della competitività», punti sui quali attualmente entrambi gli enti riscontrano non poche difficoltà. La parola è poi passata a Vello, il quale, dopo aver ribadito quanto affermato dal collega, ha posto l’accento sul fatto che «la cittadinanza non deve preoccuparsi perché la fusione è più semplice di quanto sembri». Il primo cittadino ha poi sottolineato tre aspetti che il nuovo ente andrebbe ad acquisire: il primo riguarda il maggior numero di abitanti e con esso un peso più rilevante a livello politico, il secondo è quello finanziario poiché lo Stato garantirebbe un milione di euro all’anno per i prossimi 10 anni, il che significherebbe più soldi da investire, mentre il terzo è strettamente culturale. «È necessario», ha infatti affermato Vello, «svecchiare l’intero sistema e cambiarlo», riferendosi al fatto che i residenti dei due comuni potrebbero superare le barriere «dettate da vecchi campanilismi» per pensare «ad un concetto più ampio e collaborativo di ente amministrativo».


Il rappresentante della società milanese ha poi illustrato gli aspetti positivi della fusione, invitando i cittadini a votare pensando «ad un’idea di comunità più forte» grazie ad una maggior capacità di investimento e non solo. L’ente sarebbe più corposo anche sotto l’aspetto delle competenze. Tra il pubblico c’è chi ha manifestato la possibilità che i fondi statali smettano di arrivare prima dei 10 anni, chi invece ha chiesto perché la fusione a quattro comuni sia stata abbandonata e rilevando che il referendum verrebbe fatto alla scadenza del mandato dei due sindaci, portando ad una possibile instabilità sul voto.
(d.d.)


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