Un piano per riaprire la palestra di Narae
AGORDO. C'è un'ipotesi progettuale per dare un futuro alla palestra di Narae, ma andrà sciolto il nodo dei soldi. Nell'ultima giunta dell'Unione montana sono state analizzate delle soluzioni per la messa a norma, l'ampliamento e il miglioramento della palestra di Narae di proprietà dell'ente. Una struttura che, costruita da Leonardo Del Vecchio alla metà degli anni '80 del secolo scorso e successivamente donata alla Comunità montana, è chiusa da oltre un anno. «La struttura non è a norma», dicono il presidente dell'Um, Fabio Luchetta, e il consigliere con delega allo sport, Fernando Soccol «sia per le vetrate, sia per i pannelli del controsoffitto. E poi gli spogliatoi sono totalmente inadeguati, per dimensioni e servizi, a ospitare gruppi sportivi».
I problemi non finiscono qui. Da sempre l'accesso alla struttura (dal municipio di Agordo) è disagevole (stretto e tortuoso), non ci sono parcheggi e, in aggiunta, i costi di gestione sono alti. Questi i punti critici che la giunta dell'Unione montana ha presentato ad alcuni professionisti, chiedendo di prospettare delle soluzioni per venire a capo della spinosa questione. «Quello che ci è stato presentato», dice Luchetta «non è ancora un progetto preliminare, ma un’ipotesi di progetto. Tale ipotesi prevede in primis la sostituzione delle vetrate e la sistemazione del soffitto. In secondo luogo è stata valutata la possibilità di ampliare la struttura sul lato che guarda verso la zona di Polane: qui verrebbero aggiunti degli spazi da adibire a spogliatoi, a magazzini e a servizi. Verrebbe inoltre ricavata un'area, sia su questo lato, ma anche su quello opposto, per i parcheggi».
In base alla soluzione vista in giunta, anche l'accesso verrebbe modificato: non più dal municipio, bensì risalendo dalla zona dell'asilo nido e della scuola materna. Non solo: sotto alla strada verrebbero realizzati dei garage per i mezzi dell'ente sovracomunale. Questo per quanto riguarda l'esterno.
La giunta dell'Unione ha chiesto valutazioni anche per l'interno. «La nostra idea», dice Soccol «è far sì che la palestra venga usata come tale, ma anche come sala polifunzionale rispondente a varie esigenze. Per questo motivo nella soluzione c'è l'ipotesi di un palco da una parte e delle gradinate retraibili dall'altra. Lo spazio intermedio potrebbe essere riempito al caso con sedie per assistere a concerti, spettacoli, conferenze».
Quanto alla riduzione dei costi di gestione, l'idea è di realizzare un riscaldamento a pavimento e la coibentazione del tetto. «Il nostro intento», conclude Luchetta «è di dare un futuro certo a questa struttura creando le condizioni perché qualcuno possa interessarsi alla gestione. Ancora però non sappiamo a quanto ammonteranno i costi per realizzare il tutto, né dove andremo a prendere i soldi. Certo, una delle possibilità potrebbe essere quella di puntare su un progetto di area vasta».
Gianni Santomaso
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