Un popolo di angeli in un cassone

Poche decine di reliquie in pietra per ricordare 487 bambini morti

LONGARONE. È di una struggente tenerezza quel popolo di angeli, piccoli e grandi, raccolto pietosamente in un cassone e che sembra raddolcire questo strano cimitero di lapidi, che si trova al piano interrato del camposanto di Fortogna. Un 'popolo' si fa per dire, perché le reliquie in pietra sono poche decine, mentre l'onda di quella sera del 9 ottobre 1963 ha risucchiato, fino alla morte, 487 bambini e ragazzi sotto i 15 anni. Tanti dei loro corpi non sono stati trovati. La strage degli innocenti, un quarto della decimazione. Gianni Olivier, di Longarone, ma in quei giorni insegnante a Feltre, è ritornato da maestro nel suo comune nel 1964. «Parlare della tragedia è stato oltremodo difficile, perché i piccoli sopravvissuti avevano ciascuno dei lutti da elaborare. E più avanti si andava col tempo, maggiore era la rimozione». Non c'è stata famiglia che non abbia perso un bambino nel Vajont. Ed una proposta per la memoria è di creare un angolo del museo dove le testimonianze conservate possano essere sottoposte di nuovo alla venerazione. (fdm)

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