Un secolo di attività: la Trattoria Speranza è la casa dei sapori

riconoscimento
La “Trattoria Speranza” a Soranzen di Cesiomaggiore diventa Luogo storico del Commercio, tramite il riconoscimento della Regione Veneto. Sulla base della domanda presentata con l’aiuto di Confcommercio Belluno, attraverso la quale si sono dimostrati i requisiti di storicità (più di 40 anni) e di interazione sociale, economica, culturale con il contesto in cui l’attività è inserita, il locale è stato infatti iscritto nell’apposito elenco regionale.
L’attuale gestore del locale Paolo De Carli racconta con orgoglio la storia della trattoria. «Attorno al 1920 la mia bisnonna Speranza Faustetti iniziò l’attività dando vita a un’osteria dove si poteva bere e mangiare e ogni tanto vedere anche qualche proiezione di cinema a pagamento. La bisnonna andava anche a cucinare nelle abitazioni private in occasione di sposalizi o cerimonie, anticipando un po’ il catering moderno e la pratica dei cuochi a domicilio. Dopo diverse gestioni susseguitesi dagli anni 50 in poi, nel 1973 il locale venne acquistato e gestito dai miei genitori, Gino De Carli e Maria Talin: da qui in avanti il bar - ristorante prese il nome di “Trattoria Speranza” in ricordo della sua fondatrice. Nel 2007, quando i miei genitori hanno raggiunto la meritata pensione, la gestione del locale è passata in mano a me e a mia moglie Mara».
Riguardo la cucina, «si basa da sempre sulla tradizione, fatta di prodotti locali e piatti tipici bellunesi e veneti quali per esempio il baccalà, la polenta con la selvaggina, il coniglio o con lo schiz, la pasta e fagioli, gli gnocchi di zucca e, non per ultimo, il tanto apprezzato tiramisù. La nostra trattoria è anche un punto di riferimento per i pranzi di lavoro e numerose cerimonie e festeggiamenti famigliari e aziendali».
Il riconoscimento di locale storico da parte della Regione Veneto «è per noi forte motivo di soddisfazione», sottolinea De Carli. «Ci consentirà di lavorare con entusiasmo, un po’ più di visibilità e la possibilità di partecipare a qualche bando o finanziamento riservato, così da riuscire ad innovare periodicamente l’attività. Come “Trattoria Speranza” viviamo ed operiamo ormai da un secolo con passione e un’attenzione particolare nella scelta delle materie prime e dei prodotti locali, in un ambiente gestito in modo famigliare e ponendo un occhio di riguardo verso il cliente. Speriamo di poter tornare presto a lavorare con serenità e maggiore normalità: non vediamo l’ora di continuare a raccontare la storia di Speranza».—
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi