Un sollievo, ecco i soldi del Brancher
LIVINALLONGO. Il sindaco di Livinallongo tira un sospiro di sollievo. È arrivato l’accredito nelle casse comunali di 1,5 milioni di euro relativo al progetto del Fondo Brancher per l’ammodernamento del parco macchine dei Comuni di Livinallongo, Alleghe, Rocca Pietore, Colle S. Lucia e S. Tomaso Agordino. Un pagamento in extremis, a pochi giorni dalla chiusura del bilancio dell’ente, che rischiava così di non rispettare il Patto di Stabilità interno.
L’allarme il sindaco Grones lo aveva lanciato già qualche mese fa. Il Comune di Livinallongo, infatti, era capofila del progetto e come tale aveva dovuto anticipare i pagamenti delle fatture dei mezzi richiesti dai vari Comuni. Perlopiù Unimog e mezzi polifunzionali necessari per rinnovare i parchi mezzi e affrontare le vari emergenze neve durante gli inverni. Mentre il Comune pagava le fatture, però, la burocrazia continuava a ritardare i relativi versamenti, tanto che il primo cittadino aveva minacciato: «Se non arrivano i soldi sarò costretto a portare al Prefetto le chiavi del municipio».
A ritardare la già lenta macchina burocratica si sono messe di mezzo le novità e le relative incertezze legate alla gestione del Fondo Brancher o Fondo Odi. La legge di stabilità 2014 aveva eliminato l’Odi, al posto del quale, grazie all’intesa sottoscritta il 17 settembre tra le Province autonome di Trento e Bolzano, le Regioni Veneto e Trentino Alto Adige ed il Ministero per gli affari regionali, era stato istituito un nuovo organismo per la gestione del fondo. Il 24 ottobre, durante la prima riunione del comitato paritetico, è stata autorizzata l’erogazione delle annualità pregresse da parte della Provincia di Trento. «Ma la burocrazia in Italia deve fare il suo corso», racconta Grones, «tant’è che per poter disporre l’ordinativo di pagamento, Sergio Bettotti, titolare della Contabilità speciale del Fondo Odi, ha dovuto attendere il 15 dicembre».
Nel frattempo il Comune aveva avviato l’ordine dei mezzi. Entro il 20 gennaio si erano conclusi ben 15 dei 16 lotti previsti. L’ultimo, per il quale la gara era andata deserta e l’Odi aveva per questo concesso una propoga, si era concluso a metà marzo. «Cominciano ad arrivare le prime forniture, e quindi a decorrere i termini di pagamento», racconta il sindaco. «Con la fornitura ai primi di agosto dei due Unimog di Livinallongo e Alleghe abbiamo chiuso con i primi 11 lotti gli adempimenti burocratici necessari per l’ottenimento della certificazione di collaudo, inviando a fine settembre la richiesta di saldo a Trento. Ho naturalmente sospeso le forniture dei cinque lotti mancanti per l’impossibilità di rispettare le tempistiche legate al Patto di Stabilità interno, che è un meccanismo contabile semplice quanto folle: esso prevede che nel corso dell’anno tanto spendi quanto a fine anno devi materialmente incassare».
«Ho passato gli ultimi mesi al telefono», conclude Grones, «per seguire da vicino tutto l’iter e sollecitare il versamento proprio per il patto di stabilità, che, se non rispettato, avrebbe comportato conseguenze pesantissime e insormontabili per il Comune. Non nascondo che le ultime settimane ho sudato freddo. Le assicurazioni c’erano, ma a volte nella pubblica amministrazione basta una virgola per inchiodare tutto. Per questo un ringraziamento particolare va all’onorevole Roger De Menech, a Sergio Bettotti e al segretario generale della Provincia di Bolzano Eros Magnago. Senza il loro concreto interessamento la battuta che avevo fatto a fine luglio di consegnare le chiavi al Prefetto si sarebbe drammaticamente concretizzata».
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