Un tavolo per arginare le esondazioni del Rai
BELLUNO. Prove di coordinamento per la gestione integrata della zona industriale di Paludi e del fiume Rai.
Ieri mattina in prefettura a Belluno si è svolto un summit che ha visto riuniti intorno a un tavolo i maggiori portatori d’interesse e gli enti istituzionali preposti che gravitano intorno all’area in questione, soggetta da sempre a problemi idrogeologici che mettono puntualmente in difficoltà in caso di piogge insistenti le attività economiche che operano in quella zona. Una riunione chiesta da associazioni di categoria come Confindustria e Appia, che vedono nell’organo prefettizio, nonostante lo stesso non abbia competenze dirette in materia, il soggetto che maggiormente può garantire il coordinamento di alcune azioni per una soluzione definitiva del problema, perlomeno sotto il profilo delle competenze in carico a ciascuno.
Ciò dovrebbe avvenire attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico, già avviato ieri, che individui proprio le competenze e le disponibilità a mettere in campo delle risorse da parte di ciascun ente. Coinvolti nell’operazione ci sono i sindaci e i Comuni di Ponte nelle Alpi, Pieve, Puos e Farra d’Alpago, rappresentati dall’Unione montana Alpago e dal suo presidente (e sindaco di Pieve) Umberto Soccal, che ha definito come “interlocutorio” questo primo passo.
Il 10 luglio seguirà un’ulteriore riunione di tutti i soggetti nella sede dell’Unione montana dove saranno valutate le soluzioni pratiche per poi arrivare a breve a formare un quadro più chiaro e complessivo riguardante la responsabilità, la gestione e la manutenzione integrata delle opere di regimazione idraulica e pulizia dell’alveo sul Rai e delle idrovore fisse e mobili pronte a intervenire in caso di emergenza. Proposte che saranno sottoposte al vaglio e all’approvazione della Regione. «C’è la volontà di tutti di uscire dall’impasse e di arrivare a una soluzione permanente», registra Soccal, mentre di un primo intervento urgente per la pulizia dell’alveo del Rai (la convenzione per la manutenzione ordinaria condotta dal Genio attraverso la Regione e la Comunità montana è venuta meno circa due anni fa) sembra che se ne faranno carico i Servizi forestali regionali e il Genio civile riuniti sotto la nuova sigla Sezione di difesa idrogeologica e forestale che li assorbirà entrambi. Alla riunione di ieri sono intervenuti anche i responsabili della Protezione civile e Difesa del suolo della Provincia (che alla fine potrebbe avere in capo il coordinamento) e dell’Enel (che regola il livello del lago di Santa Croce), mentre assente a questo primo incontro è risultata la Regione.
Il direttore di Confindustria Belluno, Marco Melchiori, ricorda l’opera del comitato del Rai composto da Confindistria, Comunità montana, Comuni e associazioni di volontari «che ha acquistato, installato e attivato le idrovore senza che nessun ente abbia però preso in carico la loro ordinaria manutenzione. Contiamo di avere tutti gli interlocutori al tavolo», prosegue Melchiori, «e agire nei limiti di ciò che è ragionevolmente fattibile. Non possiamo preoccuparci ogni volta per 2-3 giorni di pioggia, dobbiamo metterci d’accordo presto su alcuni interventi da fare».
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