«Un territorio al vertice ma con molte carenze»
BELLUNO. «Siamo al quarto posto per la qualità della vita, ai vertici per l’ambiente, la sicurezza e l’attenzione ai bambini, ma abbiamo delle evidenti carenze strutturali, come nelle strade, in internet e nella diffusione della banda larga».
Non è stato un intervento formale quello del prefetto Giacomo Barbato, al termine della consegna degli onorificenze al Merito della Repubblica e nell’occasione degli scambi di auguri per le feste. Ha puntato il dito senza giri di parole sui problemi della provincia, dove è arrivato da solo quattro mesi ma che evidentemente ha già inquadrato.
Spaziando dal forte messaggio di Papa Francesco alla canzonetta piena di saggezza popolare di Ettore Petrolini («Ma cosa è questa crisi?»), il prefetto ha ricordato come le aziende bellunesi siano penalizzate da una rete digitale non all’altezza, agevole ed omogenea, in grado di consentire l’accesso alle piattaforme economiche che ormai governano il mondo. E poi ha puntato il dito contro la fiscalità troppo pesante, la burocrazia, i tempi troppo lunghi della giustizia, la bolletta energetica poco conveniente.
«Sono vicino ai lavoratori che stanno rischiando il posto di lavoro, ai sindacati e agli imprenditori, ma anche agli istituti di credito e agli amministratori che stanno lavorando per salvare questi posti».
Ma non basta auspicare che si trovi una soluzione, ha aggiunto il prefetto, occorre reagire e agire. Ha invitato il mondo della finanza a dare credito, a farlo subito, per sostenere l’economia.
E ha citato una serie di esempi positivi che ha avuto modo di conoscere in questi pochi mesi di permanenza a Belluno: la grande Baita Civetta sopra Alleghe, segno di lungimiranza e di amore per il territorio, la realizzazione del ponte di Bribano che se ha avuto un lungo e travagliato prologo, ha avuto poi una veloce realizzazione, i maestri gelatieri che con passione e sacrificio si sono fatti conoscere e apprezzare nel mondo.
La cerimonia in prefettura era iniziata con la consegna delle onorificenze al Merito della Repubblica a dieci bellunesi. Ufficiali sono ora Arrigo Cadore di Sospirolo e Claudio Dal Pos di Quero. In breve sono stati ricordati i loro meriti. Cadore, sottotenente degli alpi, vita da bancario, è stato per 10 anni presidente dell’Ana di Belluno. Moltissime le iniziative portate a termine in questo periodo, dalla sede, ai raduni, al museo di Sedico.
Claudio Dal Pos è stato consigliere comunale a Quero ma soprattutto ha speso molto del suo tempo in progetti storici, culturali e di volontariato.
Sono ora cavalieri il maresciallo Antonio Alibrandi, comandante della stazione di Santo Stefano; Franca Comina, ex dipendente Usl ma soprattutto impegnata nella Associazione dei reduci di Russia; Danilo De Toni, di Alleghe, direttore di aziende, consigliere comunale e assessore; Guglielmo Giazzon di San Gregorio, una vita nella pubblica amministrazione dove è entrato nel 1970, ora è vicesindaco; Espedito Pagnussat, anche lui di san Gregorio, dal 1980 nelle pro loco del suo paese e poi prprovinciale, fautore di tanti progetti legati alla cultura e al turismo; Duilio Specia di Quero, partigiano e consigliere comunale, titolare di un’azienda e spesso a fianco dei suoi concittadini meno fortunati; Vittorio Zampieri di Belluno, commerciante ai vertici nazionali e regionali del suo settore, promotore della nascita del Consorzio Centro Storico; Adriano Campigotto, di Lamon, ma residente a Fonzaso, vigile del fuoco.
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