«Un testimone di fede e di impegno»
Il vescovo emerito Andrich ha tracciato un commosso ritratto dell’ex sindaco e dirigente sportivo nella cattedrale gremita
Belluno,1 settembre 2009. consiglio comunale di feltre
FELTRE. «Ha testimoniato il senso di una vita di fede incarnata nella laicità e nella modernità», quella modernità che tiene tuttora aperto il cantiere dell’urbanistica e delle politiche sociali nella città di Feltre.
Commossa e partecipata la presenza del vescovo emerito don Giuseppe Andrich e del sindaco Paolo Perenzin, per l’ultimo saluto a Alberto Brambilla, ieri, nella cattedrale gremita. È stato Andrich, dopo l’omelia di don Diego Bardin che ha sottolineato la forza di Brambilla «di progettare il futuro rilanciando ogni possibilità di relazione e di un mondo migliore», a entrare nel merito dei ruoli dell’ex sindaco, scomparso prematuramente, e dei suoi rapporti con la diocesi.
«Esprimo riconoscimento e riconoscenza nei confronti di Alberto Brambilla, anche a nome dei miei predecessori», ha detto Andrich, ricordando che le strade dell’ex sindaco nella legislatura 2002/2007 e di monsignor Vincenzo Savio «si erano incrociate su progetti fondamentali, come quello per la valorizzazione del santuario Vittore e Corona sul Miesna». «Negli anni del mio episcopato ho avuto modo di riconoscere e apprezzare il rapporto di grande collaborazione fra Alberto e don Giulio Perotto, fra Alberto e parrocchie e parrocchiani. Auspico che l’esempio di quest’uomo possa essere ammaestrato anche per il futuro».
«Quello che Alberto ha seminato, ricevendo un minor riconoscimento rispetto a quanto meritasse davvero, sta germogliando nella città di Feltre». Il sindaco Paolo Perenzin, senza nascondere profonda commozione, ha ricordato i ruoli istituzionali e di volontariato ricoperti da Alberto Brambilla, soffermandosi in particolare sul quinquennio dell’attività amministrativa. «Ha saputo fare scelte coraggiose e lungimiranti, come il piano per la mobilità, la revisione del piano regolatore generale per contenere drasticamente la cementificazione, la costituzione dell’Azienda feltrina servizi alla persona. Ha consolidato i rapporti con il Primiero e contribuito a rendere migliori quelli con Belluno. A lui si devono anche la Fondazione per l’università e la Fondazione teatro delle Dolomiti. Ha fatto egregiamente gli onori di casa quando il presidente della Repubblica Ciampi è venuto in visita a Feltre. Lui si è sempre speso per il bene del territorio e noi come amministratori stiamo facendo germogliare i semi che aveva piantato nella sua legislatura, mantenendo aperto il cantiere».
Commosso e commovente il ricordo di Cinzia Lusa, braccio destro del Csi «che oggi è più povero», e di Gianvittore Maccagnan che di Brambilla, già presidente della Feltrese, ha ricordato «l’assimilazione fra sport e scuola di vita».
Laura Milano
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