Un video provocatorio per salvare le biblioteche
BELLUNO. Settantasei centesimi di cultura. È il provocatorio titolo del nuovo video-manifesto contro la chiusura del servizio provinciale delle biblioteche bellunesi, girato a Sospirolo e da poco messo in rete da un gruppo di registi e attori locali, che su YouTube ha già superato le 3400 visualizzazioni. A primo impatto sfrontato e volutamente pungente, il titolo del filmato semplicemente riporta un dato oggettivo: 76 centesimi all’anno per ciascun abitante della Provincia di Belluno corrispondono, infatti, a un totale di 159.500 euro, cifra che serve alla Provincia per garantire alcuni servizi, come catalogazione dei libri e interprestito tra biblioteche, che oggi rischiano di essere tagliati.
Quattro professionisti dello spettacolo bellunesi, particolarmente sensibili al tema - Guido Beretta, Cristina Gianni, Fabio Malacrida e Giorgio Dell’Osta - hanno deciso di girare un filmato di quattro minuti, rivolto in particolare ai politici regionali e nazionali, per informare sul tema.
«È un’idea nata spontaneamente, dopo aver appreso di questo ennesimo probabile taglio alla cultura», spiegano. «La Provincia, a causa dei tagli e dell'incertezza della conferma delle proprie funzioni, non ha più risorse necessarie per tenere in piedi un servizio basilare, che solo l’anno scorso ha garantito a 17 mila utenti di ottenere 151 mila prestiti di libri, dvd o cd, realizzando un risparmio per la collettività di quasi 3 milioni di euro, cioè soldi che i cittadini avrebbero dovuto spendere di tasca propria per comprare i materiali».
Un obiettivo preciso ha mosso gli artisti: «Con le armi in nostro possesso, vorremmo raggiungere e sensibilizzare qualunque utente del web, non solo gli iscritti alle biblioteche, già chiamati a firmare una petizione on line contro un sistema che penalizza e rischia di far chiudere le piccole realtà locali». Il video, con trovate accattivanti, riesce facilmente a catturare lo spettatore.
Su uno scanzonato sottofondo musicale di apparente calma iniziale, un utente chiede in biblioteca un libro in prestito: non uno a caso, ma “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury, testo-simbolo in cui si narra di libri dati alle fiamme perché ritenuti pericolosi. Il libro non è presente in archivio ma - assicura il bibliotecario - grazie al servizio di interprestito arriverà all’indomani.
È proprio quando l’utente torna per il ritiro che si scatena il dramma: due loschi individui, muniti di guanti neri in pelle, giustizieranno il malcapitato volume, mentre un impietoso cartello “chiuso” viene affisso sopra la scritta “biblioteca”. Il filmato sta già strappando diversi consensi: oltre alle migliaia di visualizzazioni, ha ricevuto il plauso della Provincia.
Federico Brancaleone
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