«Un voto per difenderci dall’egoismo»
Don Ivano Brambilla attualizza il messaggio della secolare celebrazione: presenti Schützen e Uld’A in abito tradizionale

CORTINA. Sono gli auguri di buon compleanno al sindaco di Cortina Gianpietro Ghedina a dare inizio alla messa concelebrata con il vescovo di Belluno, monsignor Renato Marangoni, in occasione della “Festa di voto” alla Madonna della difesa a Cortina. L’inizio della messa è stato dato dal parroco don Ivano Brambilla, il quale ha approfittato del luogo e dell’occasione che riunisce molti valligiani in chiesa per iniziare la sacra cerimonia con gli «auguri al sindaco di Cortina che oggi compie gli anni».
Il primo cittadino, come vuole la tradizione che si tramanda da molti secoli, sedeva in prima fila nella chiesa della Madonna della difesa, assieme alle altre autorità del paese: rappresentanti delle regole d’Ampezzo e delle forze dell’ordine. Anche una rappresentanza degli Schuetzen Anpézo Hayden ha partecipato alla messa con la divisa tradizionale e con la propria bandiera, mentre alcuni cittadini, su invito dei ladini d’Ampezzo, hanno partecipato, come avviene del resto tutti gli anni, in costume ampezzano.
Introducendo il vescovo, don Ivano gli ha chiesto di pregare per la comunità ampezzana «affinché possa rinnovare il voto fatto alla Madonna», un voto che risale al 572, quando gli ampezzani chiesero l’intervento della Madonna in difesa dall’invasione dei goti in Ampezzo e in Cadore. «Le chiedo di pregare per la nostra comunità, di rinnovare il voto in difesa, oggi, dall’egoismo che insidia i nostro cuori, dai pericoli che ci attorniano, affinché la nostra comunità si ricordi che siamo sempre nel periodo della semina, che poi ci penserà il Signore a fare la raccolta» ha detto don Ivano Brambilla.
Il vescovo monsignor Marangoni, durante l’omelia, ha salutato tutti i presenti alla ricorrenza della promessa del voto «nel ricordo di coloro che ci hanno preceduto e di renderla viva e attuale. Facciamo parte di una figliolanza che ci accomuna tutti – ha proseguito il vescovo – nessuno è autore di se stesso, si vive nella promessa del voto. Dobbiamo rinnovare quello che siamo, aprirci con fiducia verso il Signore che ci ha difesi. Da Maria questa comunità ha sentito e sente la professione di fede. Questa storia locale è la storia di un popolo, che ha caratterizzato questi lunghi secoli. Auguro a questa comunità di esporsi sempre, senza paura, e di sollevare qualsiasi forma di abbattimento, che possa continuare questo cammino nella fede».
Alla fine della messa, l’Uld’A ha organizzato un rinfresco davanti alla chiesa della Beata Vergine della difesa. Non c’è stata quest’anno la solita processione. Da alcuni anni il 19 gennaio, la festa del voto, è considerata a Cortina festa patronale per cui le scuole, gli uffici, i negozi e le attività sono chiuse.
Argomenti:frana perarolo
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Leggi anche
Video