Una banda specializzata in bancomat

I cinque arrestati sono veneti e friulani e sono accusati di colpi nel Triveneto e in Emilia. La soffiata è arrivata da Trieste
Di Irene Aliprandi

FELTRE. È arrivata dalla procura della Repubblica di Trieste la soffiata che ha permesso di incastrare la banda dell’assalto al Famila. Ieri il sostituto procuratore bellunese, Antonio Bianco, ha chiesto la convalida dell’arresto per i cinque pluripregiudicati presi in flagrante l’altra notte, e detenuti in carcere a Belluno e a Padova.

I cinque arrestati sono: Damiano Doardo, classe 1988 originario di Piove di Sacco e residente a Campolongo Maggiore; Giovanni Golfetto, nato a Udine nel ’69 e residente a Venezia; Federico Rosso del 1974, residente ad Arzer Grande in provincia a Padova; Ivan Termini classe ’59 nato e residente a San Michele al Tagliamento nel veneziano e Roberto Arziliero sempre del ’59, residente a Ferrara e nato a Rovigo. Tutti hanno precedenti per furto o rapina, ma soprattutto sono considerati i responsabili di una serie di colpi ai bancomat e alle casse continue del supermercati, avvenuti negli ultimi anni in Veneto, in Friuli Venezia Giulia e in Emilia Romagna.

Gli investigatori erano sulle loro tracce da tempo e una stretta collaborazione tra le procure di Trieste e Belluno, tra polizia e carabinieri, ma anche tra questure e compagnie di città diverse, da Trieste a Belluno, passando per Piove di Sacco, ha permesso di anticipare le mosse della banda. La soffiata ha dato modo alle forze dell’ordine di appostarsi in attesa dei cinque con diverse ore di anticipo e di lasciarli fare fino a un momento prima del colpo, in modo da far scattare la flagranza di reato.

Arrivati a Feltre nel cuore della notte con mezzi propri, i cinque hanno manomesso un lampione per togliere la luce a tutto il quartiere, e hanno aperto la porta allarmata del supermercato con un piede di porco per raggiungere la cassa continua dall’interno, ma dietro la porta c’era una saracinesca. Nel giro di pochi minuti i malviventi hanno addocchiato una Panda parcheggiata lì vicino e l’hanno usata come ariete per sfondare l’avvolgibile. Subito dopo hanno estratto dalle loro auto l’esplosivo per far saltare la cassa, ma in quel momento sono entrati in azione i carabinieri e la polizia. Se si esclude l’esplosivo, i cinque non erano armati e i colpi sentiti dai residenti sono stati sparati dalle forze dell’ordine.

I cinque sono scappati in direzioni diverse, ma sono stati tutti presi nel giro di un paio d’ore, quattro nei pressi di Feltre e uno a Piove di Sacco. Sono accusati di tentato furto pluri aggravato, detenzione e porto in luogo pubblico di esplosivo, furto della Panda e danneggiamento aggravato per il lampione della luce e per la saracinesca del supermercato.

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