Una “cinta” di telecamere per una provincia sempre più sicura
BELLUNO
Telecamere sulle strade, su autobus e corriere. Belluno è una provincia sicura, i reati sono in calo (furti compresi) ma è bene mantenere alta l’attenzione, anche in vista degli eventi sportivi di carattere internazionale che animeranno il territorio nei prossimi anni. Con queste premesse la Prefettura ha coordinato un piano di interventi che mira a proteggere il Bellunese rendendolo “sorvegliato” in ogni suo angolo. Anche quelli più remoti. . Fondamentale, per la riuscita del progetto “Belluno Si... cura con più prevenzione” è stata la collaborazione dei sindaci, delle forze dell’ordine, del Consorzio Bim, degli istituti di vigilanza e di Dolomitibus: tutti hanno collaborato per costruire le iniziative che ieri il prefetto Francesco Esposito ha illustrato. È il suo ultimo progetto: lunedì entrerà in servizio a Lucca.
Reati in calo
«Lavoriamo insieme per migliorare le condizioni di sicurezza di questa provincia», ha premesso Esposito. «Una delle più sicure d’Italia, ma noi vogliamo preservare questa condizione e migliorarla». La fotografia della situazione parla di un calo dei reati, nel 2019, sia rispetto all’anno scorso sia rispetto ai due precedenti. «I furti sono diminuiti del 20 per cento, compresi quelli in abitazione», ha aggiunto. Le rapine sono dimezzate: sono state ventidue nel 2017, diciotto nel 2018, nove quest’anno. L’unico dato in aumento, e non è una novità, è quello relativo alle truffe, soprattutto informatiche.
Il futuro
Le insidie per il futuro, però, non mancano. I Mondiali di sci alpino del 2021 e le Olimpiadi del 2026 porteranno nuove opere pubbliche e un miglioramento delle infrastrutture, ma ogni nuova strada costringe a potenziare il controllo del territorio. «Migliorare i collegamenti è positivo, ma questo percorso deve essere accompagnato da piani per la sicurezza», ha ricordato il prefetto. «Sono gli anticorpi contro le insidie».
I progetti
Gli anticorpi prendono la configurazione di progetti. Il primo porterà a coprire tutti i varchi di accesso alla provincia con un sistema di videosorveglianza in grado di dialogare in tempo reale con le centrali operative delle forze dell’ordine; il secondo prevede l’installazione, su tutti i mezzi di Dolomitibus che viaggiano sulle strade del comune di Belluno, di telecamere in grado di riprendere l’interno degli autobus ma anche il contesto urbano attraversato. Con il terzo progetto vengono coinvolti gli istituti di vigilanza privati, chiamati a segnalare situazioni sospette. La Prefettura punta inoltre a fare una revisione del piano di controllo del territorio e a diffondere il controllo di vicinato.
Una «cinta muraria» virtuale
Trentasei telecamere leggitarga andranno a sorvegliare tutti i varchi di accesso in provincia. Chiunque entrerà nel Bellunese (o vi uscirà) attraverso i Passi dolomitici e le strade di collegamento con il Trevigiano (San Boldo, Fadalto, la Feltrina) e le provincie di Vicenza, Trento, Bolzano, Udine e Pordenone, finirà nella rete di occhi elettronici, che sarà collegata al sistema nazionale controllo targhe e transiti. «In questo modo», ha spiegato il prefetto, «si potrà vedere subito se si tratta di un’auto rubata o sospetta».
Ma le telecamere sono molto utili anche sotto il profilo investigativo e di prevenzione e contrasto ad illeciti amministrativi (si potrà vedere, ad esempio, se chi circola ha pagato l’assicurazione, se ha la revisione in regola, eccetera). Sono 25 i comuni coinvolti. Il progetto è finanziato dal Consorzio Bim e dal Fondo comuni di confine.
Autobus
Grazie al protocollo d’intesa siglato con Dolomitibus e il Comune di Belluno, partirà un progetto pilota unico in Italia. Le telecamere saranno montate all’interno dei mezzi, per prevenire atti vandalici e rafforzare la sicurezza degli autisti, ma anche all’esterno, in modo da riprendere tutte le strade percorse. «Le forze dell’ordine potranno visionarle in tempo reale», ha spiegato Esposito.
Uno strumento utilissimo in caso di reati: se si verifica una rapina e l’autobus è passato per quella strada, Polizia e Carabinieri potranno andare a cercare le immagini e usarle per le indagini. «Il personale sarà formato e potrà anche segnalare alle forze dell’ordine, premendo un pulsante, una situazione potenzialmente sospetta». Gli autobus diventano quindi sentinelle sul territorio e l’obiettivo e allargare questo progetto a tutti i comuni attraversati da autobus e corriere di Dolomitibus.
Mille occhi
L’ultimo progetto è un accordo quadro nazionale, che vede la collaborazione degli istituti di vigilanza privata. Anche i dipendenti, durante le attività di controllo, potranno segnalare alle forze di polizia situazioni sospette.
«Sicurezza partecipata», l’ha definita il prefetto Francesco Esposito, «fondamentale in un territorio dall’orografia particolare come quello bellunese. Un territorio che ha il diritto di continuare a mantenere i livelli di sicurezza raggiunti, perché la sicurezza è la condizione princiapel per lo sviluppo economico e sociale». —
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