Una croce di epoca post-bizantina al Museo diocesano di arte sacra

Due sorelle di Borca l’hanno concessa a mons. Mazzorana: «Un’opera di grande pregio oltre che di inestimabile valore»



La croce post bizantina del Cadore verrà esposta nei prossimi giorni al museo diocesano di arte sacra di Feltre. L’iniziativa porta la firma delle sorelle Perini, originarie di Borca, che hanno deciso di rendere fruibile l’opera al grande pubblico.

Una iniziativa spontanea così raccontata da don Giacomo Mazzorana, direttore dell’ufficio diocesano per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto: «Le sorelle Perini sono due persone squisite, che di recente sono venute a visitare il museo rimanendone favorevolmente colpite. Hanno chiesto come poter collaborare e così è nata l’idea di esporre questa croce che rappresenta indubbiamente un’opera di grande pregio oltre che di inestimabile valore».

Si tratta di una croce post bizantina, il cui braccio orizzontale misura tredici centimetri, quello verticale 22 e la base 12. Diverse le caratteristiche che la rendono unica nel suo genere: i lati esterni presentano delle iscrizioni abbreviate in lettere greche che sono presenti anche nei vestiari liturgici dei monaci orientali. Il manufatto, verniciato a finto mogano, è decorato perimetralmente da una fascia modulare costituita da gigli tra due linee.

Dodici sono le nicchie con scene del Vangelo sovrastate da una iscrizione in greco e racchiuse tra due colonne scanalate a vite sulle quali poggia un arco schiacciato in punta di stile goticheggiante. Le scene del lato frontale sono la discesa agli inferi, la crocifissione, la pentecoste, la risurrezione di Lazzaro, l’ascensione e la dormizione della vergine. Nella parte posteriore della croce sono narrate la presentazione al tempio, il natale, il battesimo di Cristo, l’annunciazione, la trasfigurazione e l’ingresso a Gerusalemme.

A livello stilistico si nota una estrema raffinatezza con figure ricche di movimento e di espressività, intagliate con plasticità tridimensionale e straordinaria perizia.

Ignoto il nome dell’artista, autore dell’opera, così come la data in cui la stessa è stata realizzata. L’ipotesi sostenuta dagli esperti inquadra la croce del Cadore nel 1600.

L’esposizione al museo di Feltre darà la possibilità di studiarla più a fondo oltre che ammirarla. «La posizioneremo vicino a un’altra croce post bizantina già presente nel museo e risalente al 1542», ha annunciato don Giacomo Mazzorana che non si sbilancia sulla data precisa dell’esposizione: «L’abbiamo ricevuta pochi giorni fa, il tempo di sistemare il pannello e la relativa scenografia e poi la metteremo in mostra. Faremo tutto in tempi molto brevi».

Le sorelle Perini di Borca non sono nuove a queste opere di nuovo “mecenatismo” . Già alcuni anni fa donarono alla biblioteca Fondazione Angelini di Belluno un epistolario intercorso tra Valentino Panciera Besarel e don Carlo De Luca, prete loro parente vissuto tra il 1830 ed il 1922. Quest’ultimo, nel 1848, comandò sotto la guida di Pier Fortunato Calvi, un reparto armato contro gli austriaci. La croce post bizantina del Cadore è un’eredità che le sorelle Perini hanno ricevuto proprio da don Carlo De Luca. –


 

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