Una decina di sanzioni ai postini

Per mancato recapito. Dal 10 giugno sciopero degli straordinari

BELLUNO. Iniziano a fioccare anche in provincia di Belluno le sanzioni ai postini per la mancata consegna della corrispondenza. Negli ultimi tempi, infatti, come denuncia Marcello Caravello della Failp Cisal, nel Bellunese sarebbero finiti nel mirino delle sanzioni e delle sospensioni alcuni portalettere operanti tra Santa Giustina e Feltre. «Una decina le sanzioni comminate che vanno dalla sospensione di alcune ore dal lavoro ad alcuni giorni», dichiara Caravello. «Molti quelli finiti sanzionati per non aver consegnato la corrispondenza, ma anche per aver comunicato la malattia alle 7.10 invece che ad inizio lavoro cioè alle 7. Siamo ormai alla schizofrenia da parte di Poste, per cui stiamo valutando l’opportunità di richiedere un arbitrato».

Intanto, dopo che la settimana scorsa la Falp Cisal si è mossa annunciando lo sciopero del 17 giugno, ieri anche Cisl Slp, Cgil Slc, Uil poste hanno indetto l’astensione dagli straordinari e dalla flessibilità operativa dal 10 giugno al 9 luglio.

Le motivazioni sono riconducibili alla decisione di Poste di vendere altre quote azionarie, portando così la società a non avere più come socio di maggioranza lo Stato. «Di questo ne soffrono anche i lavoratori che devono fare i conti con condizioni di lavoro peggiorate, con vessazioni, pressioni, mortificazioni e riduzione inarrestabile degli organici».

Nella sportelleria, i sindacati di categoria denunciano l’insostenibile insufficienza di personale, che provoca code interminabili e abuso di mobilità selvagge per i lavoratori».

Il recapito a giorni alterni, «è carente degli strumenti tecnologici concordati. Le prestazioni pretese dall'azienda non sono praticabili nell’orario di lavoro, con ricadute sulla qualità del servizio. L’insufficienza del personale si traduce anche in ritmi eccessivi sui motomezzi e repentaglio della sicurezza. Anche quadri e direttori di ufficio non sfuggono alla striglia aziendale: abbandonati in trincea, pressati, sanzionati per le conseguenze delle insufficienze dell'azienda».

E poi c’è il ritardo nelle consegne. «Dopo processi di ristrutturazione che hanno visto decine di trasferimenti forzati da una provincia all'altra, le condizioni delle lavorazioni sono peggiorate». (p.d.a.)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi