Una mano tesa a Deborah la riporta verso casa

A Vittorio una persona l’ha riconosciuta ed aiutata scrivendo l’sms alla madre Era molto stanca e debilitata: il controllo in ospedale, poi il ritorno a Bes
Di Valentina Voi

BELLUNO. C’è un aiuto misterioso dietro al ritrovamento di Deborah Mareggiato, la studentessa 23enne di Bes scomparsa venerdì e rintracciata domenica sera a Vittorio Veneto. L’sms con cui Deborah indica dove si trova, infatti, non sarebbe stato inviato da lei. Come ha raccontato la stessa giovane alla madre, qualcuno, forse una donna, domenica sera le ha chiesto il cellulare per mandare quell’sms. Da quel messaggio, ricevuto poco prima delle 20, il cuore della famiglia Mareggiato ha ricominciato a battere.

«Eravamo tutti insieme alla postazione che avevamo allestito per le ricerche» spiega la comandante della polizia locale di Farra d’Alpago Angela Zoppè, «e non appena la mamma di Deborah ha visto il messaggio che la avvisava che la figlia si trovava a Vittorio Veneto i genitori sono partiti in auto. Io ho avvisato il vicecomandante della polizia locale di Vittorio Veneto, Carlo Celso, che conosco da anni. Non è uno psicologo, ma è come se lo fosse. È stato lui il primo a trovarla. Nel frattempo sono arrivati anche i carabinieri di Vittorio Veneto».

Sul posto poco dopo arrivano anche i genitori della giovane, che è stanca, debilitata, confusa. Si decide di chiamare un’ambulanza che la porta all’ospedale di Vittorio Veneto, dove viene dimessa in serata. Deborah può tornare a casa con la famiglia.

A Belluno, intanto, la notizia si diffonde ed esplode la gioia sui social network. Decine i messaggi arrivati sulla pagina Facebook di Deborah da parte di amici e parenti. L’emozione è tanta. «Abbiamo vissuto momenti intensi» continua la comandante, «dopo pochi minuti dall’arrivo dell’sms un’amica della ragazza mi ha chiamato per dirmi che il cellulare di Deborah era attivo. Le ho detto del messaggio e per la gioia ha pianto».

Anche la madre di Deborah trattiene a stento le lacrime. La ragazza, spiega, è ancora confusa e non è facile ricostruire i suoi spostamenti. Il passaggio della giovane in Alpago era stato registrato venerdì pomeriggio da alcune telecamere di sorveglianza. È possibile che sabato sia rimasta in zona, da dove sono arrivate alcune segnalazioni, per poi prendere un treno o una corriera verso Vittorio Veneto, una città che conosceva dato che aveva frequentato lì le superiori. «Eravamo convinti che non si fosse spostata molto perché era una zona che conosceva e dove era stata altre volte» continua la Zoppè, «e l’abbiamo cercata nei dintorni». I volantini con la foto della ragazza erano stati distribuiti fino a Vittorio grazie alla collaborazione della polizia locale. Nella notte di sabato la ragazza avrebbe dormito a Vittorio, forse all’aperto, per poi essere riconosciuta domenica dalla persona che ha inviato l’sms portando al lieto fine. «Grazie a tutti, al Soccorso Alpino, alle forze dell’ordine, alla protezione civile, ai vigili del fuoco e ai volontari» commenta il sindaco di Farra d’Alpago Floriano De Pra, «sono stati molto efficienti e non hanno trascurato nulla. Con loro siamo in buone mani».

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