Una maxi rissa dopo la partita di hockey under 17
Maxi rissa al palaghiaccio. Botte da orbi, documentate da un video, dopo la sirena della partita del campionato Under 17 di hockey tra il Pieve di Cadore e l’Appiano. Una scazzottata furibonda è scoppiata al momento del saluto finale, al centro della pista cadorina. Le strette di mano, nel nome del fair play, si sono trasformate in pugni. Il bilancio disciplinare è di cinque squalificati minorenni - tre locali e due altoatesini - dei quali uno ha avuto bisogno del trasporto all’ospedale Giovanni Paolo II, perché una volta rientrato nello spogliatoio ospiti, ha accusato un certo malessere, come diretta conseguenza.
Diffidato un dirigente bolzanino che si è rifiutato di firmare il foglio di arbitraggio. Addolorati tutti, soprattutto quelli che hanno tentato di fermare le violenze, perché l’hockey su ghiaccio è tra gli sport di contatto per eccellenza e qualche reciproca cortesia ci può anche stare: ma quello che è successo lunedì 30 dicembre, per di più in una gara giovanile, è andato oltre.
A mezzogiorno e un quarto, quando l’arbitro Da Corte ha scodellato il primo disco sul ghiaccio per l’ ingaggio inaugurale, nessuno avrebbe mai potuto prevedere un finale da punti di sutura, malgrado la rivalità tra veneti e altoatesini: «Siamo mortificati per quello che è successo», sottolinea il direttore sportivo del Pieve di Cadore, Giuliano Longo, «ho visto scene che non possono avere cittadinanza nel nostro sport. Che non c’entrano niente con l’hockey su ghiaccio, come lo intendiamo noi. Ci dispiace tanto, al di là del fatto che la rissa non abbia coinvolto tutti i giocatori delle due squadre, ma soltanto una parte. Teniamo molto agli aspetti educativi della nostra disciplina sportiva».
L’incontro era appena finito con la vittoria per 7-6 del Pieve e il risultato è stato omologato. Qualche minuto prima, il detonatore era stato un fallo molto pericoloso: «Proprio all’ultimo istante, un nostro giocatore ha caricato un avversario all’altezza della testa, spingendolo verso la balaustra e giustamente è stato sanzionato con la penalità partita. Ci devono essere stati degli screzi o forse è volata qualche parola di troppo, sta di fatto che alcuni hanno cominciato a picchiarsi, quando invece avrebbero dovuto salutarsi: e si è scatenato il parapiglia».
Il giocatore altoatesino non ha sofferto lesioni, di conseguenza è scattata solo una giornata di squalifica per l’autore del brutto fallo. Stessa sanzione per i protagonisti del tafferuglio: «Il nostro allenatore di nazionalità slovacca Peter Laurencik insegna ai nostri ragazzi un hockey talmente pulito da non tollerare gli interventi fallosi», continua Longo, «siamo affranti per quello che è capitato e non doveva capitare».
Un colloquio con i ragazzi che hanno fatto a botte ci sarà senz’altro nelle prossime ore: «Ne parleremo sicuramente. Nel frattempo, abbiamo tentato di far rimuovere il video da Facebook, perché non è per niente educativo, ma non c’è stato verso. Si tratta di minori, con i quali avremo senz’altro un confronto, per capire bene l’accaduto e invitarli a stare tranquilli e pensare a giocare». —
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