Una medaglia di Napolitano per il Palio / FOTO
FELTRE. Gareggiare solo con atleti di quartiere. Sul palco del teatro La Sena è un colpo di scena dietro l'altro quello riservato dal presidente del Palio Stefano Antonetti, che ha svelato l'onorificenza del Presidente della Repubblica per la trentaseiesima edizione della manifestazione, ha invitato gli animalisti a vedere come sono trattati i cavalli - «se qualcuno vuole venire sono disponibile a fargli fare un giro delle stalle» - e ha invitato i quartieri a tornare a disputare le gare senza esterni. «Abbiamo tantissimi atleti locali, iniziamo un progetto per portarli magari un anno alla volta nella fune, nell'arco, nella staffetta e alla fine, perché no, nella corsa dei cavalli», l'auspicio di Antonetti, che lancia anche un appello alla cittadinanza: «Bisogna che ci stia più vicina. E poi mi dispiace sentire chi continua a lamentarsi per il rumore dei tamburi, significa spegnere l'entusiasmo dei ragazzi».
Onorificenza del presidente della Repubblica. Il Palio di Feltre ha ricevuto da Giorgio Napolitano una medaglia come premio di rappresentanza alla trentaseiesima edizione. Lo ha annunciato ieri con grande entusiasmo il presidente dell'associazione Stefano Antonetti durante la cerimonia di presentazione della manifestazione. «È un riconoscimento ottenuto con forte volontà», aggiunge la senatrice Raffaela Bellot, che ha assicurato il suo impegno per il prossimo anno a «cercare l'Alto patronato del presidente della Repubblica per una manifestazione che riguarda la storia passata, recente e fatta crescere insieme. C'è grande volontà di vivere uniti la festa».
Il drappo 2014 e l’arte di vincere il Palio. È stata svelata la tela realizzata da Marco Lodola, che ha raffigurato un cavallo rampante, alato, rosso e bianco in un linguaggio fatto di linee, luci e colori. È l'oggetto del desiderio dei quattro quartieri. I premi delle singole gare, invece, li ha realizzati Fabio Giudice, che su un'immagine del castello di Alboino in legno ha dipinto il tiro con l'arco al tramonto, la staffetta in notturna, la fune sotto il cielo pomeridiano e la corsa dei cavalli in serata.
Il Palio comincia. Sul palco l'edizione 2014 si è messa in mostra, ma dietro le quinte continuano le grandi manovre dei quartieri per conquistare il drappo. «Il primo obiettivo resta vincere e non resteremo per tanto tempo la “nonna” (quella che non vince il Palio da più tempo, ndr), ma è fondamentale riavvicinare il quartiere alla gente», esordisce il presidente di Port'Oria, Luca Bonello, sostenitore della linea degli atleti “interni”: «Per noi è già così nel tiro alla fune». Per il Castello, Francesco Larese ha riservato agli altri «un augurio scaramantico», mentre il Leone si appresta a gareggiare «con l'idea che il Palio non è un'ossessione, ma un sogno condiviso da tutti». Si augura di «vincere per ripagare le fatiche di tutti» il presidente di Santo Stefano Paolo Rigoni, mentre Angelo Lusa del Duomo non vede favoriti: «Sono tutti agguerriti, noi siamo pronti, vinca il migliore».
Sindaco-staffettista. Paolo Perenzin, che il Palio lo ha disputato tante volte correndo la staffetta con Santo Stefano, evidenzia «la forza del Palio di sapersi rinnovare e di coniugare tradizione, rievocazione storica e passione».
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