Una mega lavanderia per i detenuti

Il direttore del carcere: «Vogliamo che, una volta usciti, abbiano professionalità da spendere nel mondo del lavoro»
- Immacolata Mannarella
- Immacolata Mannarella

BELLUNO. Una nuova lavanderia industriale per poter dare avvio al progetto di inserimento lavorativo dei detenuti e degli ex detenuti. E’ questo il succo del piano "Esodo", finanziato dalla Fondazione Cariverona con 430mila euro in tre anni per il Bellunese. Il progetto interprovinciale nasce dall’incontro della Fondazione Cariverona, le Caritas diocesane di Verona, Vicenza e Belluno e del provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria del Triveneto, con l’obiettivo di promuovere e sostenere percorsi strutturati ed organici di inclusione socio-lavorativa a favore di persone detenute o ex detenute.

Il progetto intende favorire anche la creazione di una rete coordinata dalle tre Caritas venete, in grado di definire gli interventi e di inserirli all’interno del proprio territorio. Il progetto ha un sostegno economico della Fondazione bancaria di 1,8 milioni di euro, di cui 430mila appunto a Belluno, 800mila euro a Verona e 520mila a Vicenza.

Tre le aree di intervento del progetto Esodo: formazione, inclusione sociale, lavoro. Molte le associazioni, cooperative, consorzi ed enti che le sviluppano e mettono in pratica sotto la supervisione della Caritas.

Per quanto riguarda Belluno, si è pensato di ristrutturare l’ex officina Rizzato e adibirla a lavanderia industriale. Attualmente nella piccola lavanderia lavorano un paio di detenuti, ma grazie ai prossimi lavori, il numero degli addetti potrà essere allargato.

«Sono anni», sottolinea la direttrice della casa circondariale di Baldenich, Immacolata Mannarella, «che attendiamo i contributi per ristrutturare gli ambienti non utilizzati del carcere. Finalmente, grazie alla fondazione Cariverona, li riceviamo. In questo tempo ci siamo spesi per far sì che i detenuti imparino qualche professione, in modo da poter trovare lavoro una volta scontata la pena. Ora c’è l’opportunità offerta dalla lavanderia, con la speranza che la cooperativa che avrà in carico servizio e detenuti, possa allargare in tempi brevi il numero di clienti tra albergatori e ristoratori. Tutto questo ci permetterebbe di far lavorare un sempre maggior numero di detenuti. Il futuro? Vogliamo puntare su alcune attività artigiane, con un occhio rivolto al territorio e al mercato del lavoro».

Intanto alla casa circondariale di Baldenich i problemi vanno acuendosi sempre di più. «C’è il problema della carenza di personale», dice Roberto Agus della Cisl funzione pubblica, «anche se questo dovrebbe mitigarsi in tempi brevi con l’arrivo di una decina di unità. Vedremo poi se ci sarà un beneficio o meno, visto che cinque colleghi andranno in pensione entro l’anno e qualche altro all’inizio del prossimo. A oggi siamo 87 unità, mentre l’organico ne prevederebbe 122 ».

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