Una notte prenotata alle Alpi e saluta senza pagare il conto

BELLUNO. Una notte a sbafo. Avrebbe prenotato una stanza per tre, all’hotel alle Alpi di Belluno, ma già dopo la prima se ne sarebbe andato, senza passare per la cassa. E senza dare spiegazioni,...

BELLUNO. Una notte a sbafo. Avrebbe prenotato una stanza per tre, all’hotel alle Alpi di Belluno, ma già dopo la prima se ne sarebbe andato, senza passare per la cassa. E senza dare spiegazioni, a fronte di una spesa, che sarebbe stata sui 200 euro. A processo per insolvenza fraudolenta c’è Antonio Tarzia, che ieri mattina era rappresentato dall’avvocato Roberta Zancanaro.

Il processo ha incontrato alcune difficoltà, a cominciare dalla deposizione del figlio del legale rappresentante della struttura ricettiva di via Tasso. Che non c’era quell’11 ottobre di sei anni fa e non è in grado di riferire sui fatti e nemmeno su chi fosse di servizio alla reception alle 22. Di fronte a queste incertezze, al mancato ritiro della querela e alla proposta di fare una telefonata, per schiarire le idee al giudice Antonella Coniglio e, in seconda battuta, al pubblico ministero Sandra Rossi. Zancanaro ha obiettato che non è che si potessero fare le indagini in diretta e la procura avrebbe dovuto pensarci prima.

A quel punto, Coniglio ha chiesto a Rossi di verificare chi fosse al lavoro quella sera e di citarlo per la prossima udienza, già fissata per il 22 giugno, a mezzogiorno. (g.s.)

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