Una pista fuori regione per le indagini sui writers

Dalla Ca’: «Confronto con i colleghi di altre città, le firme corrispondono» I vandali colpiscono a Castion, imbrattata col pennarello la statua della Madonna
Di Valentina Voi

BELLUNO. La scia dei writers porta fuori regione. È questa la conclusione a cui è arrivata la polizia locale di Belluno che sabato si è riunita con i colleghi di altre province e addirittura regioni nel tentativo di individuare gli autori dei graffiti sparsi per la città di Belluno. Le tag – la firma identificativa che i writers usano per distinguersi – che decorano le Dolomiti sono infatti comparse anche in altre città fuori dal Veneto. Tra le ipotesi in campo anche quella che gli autori dei graffiti siano studenti universitari che, oltre a voler “lasciare il segno” nella loro città natale puntano a marcare il territorio anche nelle località d'adozione.

Sul fatto che si tratti della stessa firma non c'è dubbio: «Ci siamo confrontati con colleghi provenienti anche da fuori regione» spiega il comandante della polizia locale di Belluno Gustavo Dalla Ca', «e le scritte corrispondono».

Le indagini della polizia locale per dare la caccia ai graffitari continuano da mesi. Il caso era scoppiato un paio di anni fa e il cerchio si è stretto intorno ad alcuni nomi all'inizio dell'anno, arrivando ad individuare gli autori di alcune opere. A trattare con i loro genitori era stato il sindaco Jacopo Massaro. Ma gli imbrattamenti sono andati avanti e i responsabili non sono ancora stati individuati. «Stiamo continuando ad esaminare i filmati delle telecamere di sorveglianza» continua Dalla Ca', «ne abbiamo molti. Ci stiamo confrontando anche con le altre polizie locali: ci sono colleghi altamente specializzati che si occupano di questi aspetti».

Proprio dal confronto con le altre polizie locali è emerso che i writers bellunesi hanno operato anche al di fuori dei confini della provincia, come testimoniano alcune scritte rilevate fuori regione. E sulla base di questi elementi le indagini continuano.

Di tutt'altra natura, invece, sono gli atti vandalici che hanno interessato la chiesetta e il capitello di via Sanfor a Castion. La statua della Madonna è stata imbrattata con bestemmie e ingiurie rivolte a lei e al Gesù bambino: scritte a pennarello che offendono il cuore di tutti i cittadini di Belluno, credenti o meno. «In questo caso non si tratta di graffitari» spiega Dalla Ca', «ma di vandali veri e propri. Non ci sono sigle né tag e le telecamere in questo caso non ci aiutano. Nessuno avrebbe mai pensato che si potesse arrivare a tanto».

Anche il sindaco Jacopo Massaro è intervenuto sul tema. Una cittadina ha denunciato quanto accaduto usando la pagina Facebook del sindaco che risposto: «Conosco bene questa assurda situazione. Che vergogna».

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