Una ragazza in lacrime: «Chiusa in bagno al bar e poi lui mi ha picchiata»
FELTRE. La gelosia diventa sequestro di persona. Tra le lacrime e mangiandosi parecchie parole per l’emozione, una ragazza all’epoca minorenne ha ricostruito in tribunale la serata del 2 settembre di due anni fa, al bar Italia di via Garibaldi: «Sono andata in bagno e ci è venuto anche lui. Ho cercato di chiuderlo fuori con il chiavistello, ma in realtà è stato lui a chiudermi dentro. Mi ha chiesto dove fossi stata e poi mi ha picchiata».
È cominciato con la deposizione della parte offesa il processo a Isuf Allushi, un albanese che aveva la reputazione di essere possessivo a tal punto da pretendere che la ragazza andasse a vedere le sue partite di calcio: «Mi sono fatta anche delle fotografie con il telefonino, per rendermi conto di come fossi ridotta, prima che mio padre mi portasse al Pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria del Prato di Feltre. Avevo dei lividi al viso, sulle guance».
Erano le quattro e mezza del mattino, l’uomo stava lavorando ed è stato avvertito dalla moglie. Le foto sono state prodotte in aula dall’avvocato di parte civile Riccitiello. La giovane donna era andata in quel locale con alcune amiche, ma all’interno ci aveva trovato Allushi, con il quale c’era stato un appuntamento telefonico. L’uomo era in compagnia di amici, uno dei quali ha cercato di entrare nei servizi richiamato da colpi e urla, ma è stato buttato fuori con un calcio all’altezza dello stomaco, il cui segno è rimasto visibile sulla maglia di colore bianco.
I colpi e le urla li hanno sentiti tutti, soprattutto, quando i due si trovavano nell’antibagno preceduto da una porta con un oblò. La giovane donna non riusciva ad andarsene e tutto sarà durato una ventina di minuti, in uno spazio ristretto, fino a quando l’uomo avrebbe tentato di baciarla e abbracciarla. La storia d’amore, che era cominciata nel febbraio di quello stesso anno, è finita quella sera stessa. Tre giorni dopo la ragazza è andata dai carabinieri a denunciare i fatti.
Allushi è difeso dall’avvocato Tandura, che ha cercato di far derubricare l’accusa molto grave di sequestro di persona, aggravata dalla minore età della vittima, in quella meno pesante di violenza privata. Il suo assistito vive da un’altra parte e non ha più dato fastidio. Ci sarebbe dovuto essere un altro testimone, che non si è visto, non ha giustificato la propria assenza ed è stato sanzionato con 100 euro. Prossima udienza mercoledì prossimo. —
Gigi Sosso
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