Una reliquia di Wojtyla a Lorenzago
LORENZAGO. «Un dono più bello di questo non potevamo ricevere in occasione della canonizzazione del “nostro” Wojtyla».
Non riesce a nascondere emozione e, al tempo stesso, piena soddisfazione il parroco di Lorenzago, don Sergio de Martin. Dal cardinale Stanislao Dziwisz, già segretario di Papa Giovanni Paolo II, ha appena ricevuto infatti una preziosa reliquia per conservare "ben viva" la memoria del pontefice che per sei volte è stato ospite di Lorenzago, tra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso.
Si tratta di una ciocca di capelli, conservata gelosamente da don Dziwisz per tantissimi anni, che è stato però ben lieto di consegnarla alla parrocchia ai piedi del monte Cridola per la devozione nei confronti di colui che considerava le cime crodate del Cadore alla pari dei suoi monti Tatra.
La testimonianza di San Carlo sarà accolta domenica pomeriggio, con tutta la solennità del caso, a poche ore dalla canonizzazione che si svolgerà al mattino, in piazza San Pietro a Roma.
Per l’occasione don Sergio e Marco D’Ambros, il suo più stretto collaboratore, stanno preparando una messa solenne che nel pomeriggio sarà celebrata nella parrocchiale, peraltro al termine di un triduo d’iniziative religiose e culturali di grande spessore religioso.
Venerdì 25 aprile, alle 20.30, ci sarà la celebrazione del pio esercizio della Via Crucis da località Pecol fino alla villetta di Mirabello che ospitò i Papi a Lorenzago. Le stazioni sono disegnate da Vico Calabró, i testi sono del parroco don Sergio.
Presiederà il rito il vescovo diocesano monsignor Giuseppe Andrich.
Sabato 26, alle 21, nella chiesa parrocchiale, è in programma un concerto vocale strumentale con coro, orchestra e solisti in onore dell'evento.
Parteciperanno la Schola Cantorum e l'orchestra Dolomiti Symphonia diretta dal maestro Delio Cassetta.
Domenica 27, sempre nella parrocchiale di Lorenzago, alle ore 16, la celebrazione con l’accoglienza della reliquia del San Wojtyla.
In queste tre giornate sarà aperto il museo dedicato alle presenze del Papa in Cadore.
« É una grande opportunità per Lorenzago, questa santificazione», sottolinea il coordinatore del museo dei Papi, Marco D’Ambros, colui che per annunciare gli arrivi di Wojtyla e di Ratzinger a Lorenzago saliva fino sulla torre campanaria per suonare a distesa i bronzi, insieme ad altri ragazzi del paese, «da domenica ci sarà un Santo, Giovanni Paolo II, che ha camminato sui nostri sentieri, che ha percorso le nostre strade, che ha incontrato la nostra gente, che ha parlato di Lorenzago negli Angelus e negli eventi ufficiali: non credo proprio di sbagliare se dico che una cosa del genere non capiterà mai più nella storia del nostro piccolo paese. Abbiamo avuto il privilegio di conoscerlo e di incontrarlo», evidenzia ancora D’Ambros, «insieme alla fortuna di instaurare un ottimo rapporto con il cardinale Stanislao che ci ha donato una veste che è esposta al museo e una particolare reliquia formata da una ciocca di capelli. Avere sempre questa reliquia in parrocchia sarà come avere sempre Wojtyla tra noi, come un altro patrono e protettore come i nostri santi martiri aquileiesi Ermagora e Fortunato evangelizzatori del Cadore».
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