Una segnalazione a settimana ma solo 25 denunce dal 2012
BELLUNO. Venticinque denunce negli ultimi quattro anni. Sempre troppe, sia chiaro, ma parlando di meri numeri non si potrebbe certo parlare della violenza domestica e di genere come di un’emergenza in provincia di Belluno. Potrebbe, appunto, perchè dietro al bilancio ufficiale sembra celarsi una realtà molto diversa. «Il costante interscambio di informazioni tra la questura, Usl e associazioni vicine a questo genere di problematiche ci offre in realtà dati contrastanti», ha spiegato ieri il questore di Belluno, Michele Morelli. «A fronte di 25 denunce presentate alla polizia negli ultimi 4 anni, ma non siamo gli unici a riceverle, non possiamo ignorare che le associazioni ricevono una media di una segnalazione alla settimana. Una differenza spropositata, che va capita e che per molti versi preoccupa: significa che molti, troppi di questi episodi non si tramutano in denuncia. Un dato che va analizzato, anche perchè tutto sembrano tranne che casi isolati: evidentemente c’è chi non vuole, non può o ha paura di denunciare episodi di violenza».
Il dato è emerso nel corso della presentazione della conferenza “Come contrastare la violenza domestica e di genere: prevenire il femminicidio e proteggere le vittime”, in programma giovedì (17.30) al centro culturale “Ferruccio Parri” di Longarone. Appuntamento che vedrà tra i relatori anche il vice capo della polizia Fulvio Della Rocca, il procuratore capo di Belluno Francesco Saverio Pavone e il sindaco di Longarone, Roberto Padrin, che ieri ha ricordato come «si affronterà un tema estremamente delicato, che merita assoluta attenzione, ma nel contesto di una giornata tutta dedicata alla polizia. Ci sarà anche la tappa di “Una vita da social”, con gli alunni delle nostre scuole impegnati in un percorso formativo sul tema dei social e dell’utilizzo di Internet, dove purtroppo i fenomeni di violenza non sono assenti». (ma.ce.)
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