Una sfilata per settemila penne nere
BELLUNO. La brigata alpina “Cadore” non è morta nel gennaio del 1997. Vive ancora nei ricordi e nelle emozioni di chi ne ha fatto parte, che dal 20 al 22 settembre potrà partecipare al quarto raduno organizzata dall'Ana di Belluno. Saranno tre giorni di manifestazioni che culmineranno con la sfilata di domenica, che porterà tra le cinque e le settemila penne nere a marciare sul ponte degli Alpini.
Il raduno avrebbe dovuto svolgersi il prossimo anno, per rispettare la cadenza quinquennale, ma l'Ana ha deciso di anticiparlo, perché quest'anno ricorrono ben tre anniversari. «Innanzitutto è il 50esimo dal disastro del Vajont, nel quale morirono molti alpini e molti altri prestarono soccorso alla popolazione», ha ricordato il presidente della sezione Angelo Dal Borgo. «Ma ci sono anche il 70esimo della tragica ritirata di Russia, che causò migliaia di lutti nelle file delle divisioni Julia, Tridentina e Cuneense, e il 60esimo dalla costituzione della Brigata alpina Cadore, che nacque il 1° luglio 1953». Dieci anni fa, inoltre, fu costituita la fanfara dei congedati della Cadore, che si esibiranno in concerto sabato 21 al teatro comunale.
Tutti questi anniversari saranno ricordati con le manifestazioni che fanno parte del programma messo a punto dall'Ana, che lavora da gennaio, con un comitato fatto di una ventina di persone, all'organizzazione. «Quest'anno abbiamo cercato di rimediare a qualche errore fatto in passato», ha aggiunto Dino Bridda, che sarà lo speaker ufficiale della sfilata.
L'organizzazione del raduno è complessa, ci sono da gestire arrivi, l'ammassamento a Cavarzano della domenica mattina, il rancio, gli orari delle manifestazioni. Il programma è stato elaborato con orari più sostenibili, nel cortile della Fantuzzi il rancio sarà gestito con piatti unici e ci sarà un servizio di pulizia tavoli.
Il programma delle manifestazioni si apre sabato alle 20.45 a Villa Patt, sede del museo del 7° reggimento alpini, con l'inaugurazione della mostra “Don Carlo Gnocchi beato” e la rappresentazione “Il beato don Carlo Gnocchi. Seminatore di speranza. Sacerdote alpino. Sempre per amore”. Venerdì 20 nella sede dell'Ana si inaugura la mostra sulle truppe alpine e il disastro del Vajont (alle 17), in serata al comunale ci saranno lo spettacolo dei ragazzi che nel 2011/2012 frequentavano la quarta elementare a Bolzano Bellunese, “Alpino una volta, alpino sempre”, che racconta la storia di un reduce di Russia. La stessa sera sarà consegnata ai familiari di Abramo Da Rold la piastrina personale dell'alpino, disperso in Russia, ritrovata poco tempo fa.
Sabato 21 si inizia alle 13.30 con l'apertura al pubblico della caserma Salsa – D'Angelo, sede del 7°, dove alle 16 si farà l'onore ai caduti. Dalla caserma partirà il corteo per deporre una corona di alloro al monumento ai Caduti che si trova in viale Fantuzzi. Alle 17 ci sarà l'incontro con le autorità in Prefettura e alle 18.30 al Duomo la messa celebrata dal vescovo Andrich e accompagnata dal coro Minimo bellunese. Alle 21 doppio appuntamento: al comunale si esibirà la fanfara dei congedati della Cadore, al Giovanni XXIII canteranno i cori Monti del Sole e Congedati brigata alpina Cadore.
Domenica, infine, ci sarà la sfilata, che partirà alle 10 da Cavarzano. Gli alpini attraverseranno il ponte loro dedicato, passeranno per viale Fantuzzi, via Tissi, via Gabelli (il Foro Boario) e raggiungeranno piazza dei Martiri da via Simon da Cusighe.
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