Una società per promuovere tutta la Val Biois
VAL BIOIS
Una consortile per curare la promozione turistica dell’intera Valle del Biois.
Sarà questo il soggetto che, con i primi mesi del 2020, andrà a colmare il vuoto lasciato ormai diversi anni fa dal Consorzio turistico Val Biois. Al progetto si sta lavorando da parecchie settimane.
«Abbiamo fatto vari incontri», spiega Antonella Schena, presidente dell’associazione albergatori, «e abbiamo trovato il supporto del Comune che ci garantirà una sede nel palazzo municipale e ci pagherà le utenze. Abbiamo redatto lo statuto che andremo a depositare dal notaio e con l’inizio del prossimo anno contiamo di partire ufficialmente».
Una soluzione per certi aspetti obbligata, quella degli operatori economici della Valle del Biois rimasti privi, dopo la chiusura a maggio di Dolomiti Stars, di un ente che curasse la promozione turistica del territorio.
Il vuoto, in realtà, durava da molto di più. Da quando, per litigi e dissapori fra gli stessi operatori, il Consorzio turistico Val Biois aveva cessato di esistere. Un’assenza che Dolomiti Stars aveva colmato solo in parte.
«Mi viene da dire», spiega Schena, «che questi anni di mancanza ci hanno fatto bene: in queste settimane come associazione albergatori abbiamo contattato uno a uno gli albergatori, i ristoratori e anche i rifugisti: circa una quarantina di soggetti. Avevamo bisogno di capire quanti avrebbero supportato la nascita della consortile anche da un punto di vista economico (se dobbiamo assumere un dipendente, non possiamo farlo al buio). Ebbene, il 95% ha risposto positivamente. Mercoledì prossimo avremo una riunione con i commercianti e gli artigiani per spiegare anche a loro il nostro progetto».
Progetto che sarà capitanato da quattro soci fondatori, cioè l’associazione degli albergatori, la società Impianti e le due scuole sci di Falcade, con il sostegno del Museo papa Luciani, della scuola di sci nordico e dello sci club Val Biois, cioè soggetti che non rientreranno fra i fondatori unicamente per ragioni di tipo economico.
«Fare una Scarl (cioè una società cooperativa a responsabilità limitata, ndr)», sottolinea Antonella Schena, «risulta fondamentale perché, in un momento in cui, anche tramite la Dmo, ci sono vari bandi e contributi, è necessario avere una società costituita per potervi accedere. Inoltre la stessa Dmo ci chiede di strutturarci per poter creare dei pacchetti ad hoc rivolti al turista. In Valle del Biois abbiamo tanti aspetti da promuovere tra arte, cultura, sport, cibo, religione. Il direttore del museo papa Luciani, Loris Serafini, ce lo dice sempre: chi viene a visitare il museo si ferma un giorno e poi va via; se riusciamo a proporgli dell’altro, facilmente si ferma qualche giorno».
Un ultimo elemento da cui partono gli operatori turistici della valle per lavorare in ottica futura è questo: «Nonostante il vuoto di promozione turistica di questi anni», conclude Schena, «Falcade rimane al terzo posto fra le principali mete turistiche della provincia dopo Cortina e Arabba». Come dire che, con l’impegno di tutti, si può alzare l’asticella. —
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