Una storia travagliata alle spalle

La costruzione iniziò a fine anni ’80, l’agibilità tra il ’97 e il ’98 Messaggio di Galan: «La Regione vi aiuterà nella ricostruzione»
SAPPADA. Una storia travagliata quella del palazzetto dello sport di Sappada. Tutto comincia nei primi anni ’80, quanto il progetto viene approvato e si parte con i lavori. Le grandi travi lamellari che costituiscono l’ossatura della copertura dell’edificio, e che hanno tenuto anche durate il crollo di ieri (almeno stando ad una prima analisi superficiale), erano dei pezzi unici; e, non riuscendo a girare le strette curve della strada Cavallera a bordo dei mezzi che le trasportavano, erano state sollevate con la gru per affrontate i tratti più difficili ed essere poi ricaricate sui camion. L’edificio fu poi semiultimato, ma rimase senza le finestre laterali per molti anni. In questo stato si trovava ancora durante la premiazione della prima coppa del mondo di sci nordico disputata a Sappada, quando ancora le vetrate erano state coperte da teloni di plastica.


Varie associazioni sportive, ma anche semplici cittadini e gruppi di ragazzi, in questa struttura hanno giocato a tennis e a calcetto per molti anni; così come, sempre all’interno del palazzetto, molti sono stati gli eventi di vario genere organizzati. Memorabili il concerto di Little Tony e le premiazioni delle gare di Coppa del mondo di sci nordico e dello “Sprintissimo”. La svolta avvenne con la giunta di Luciano Coassin che decise di regolarizzare tutte le pendenze che riguardavano l’edificio, a cominciare dalla soluzione dei conflitti di proprietà sui terreni per finire all’agibilità dello stabile che, nel 1997/1998, dopo una serie di lavori, venne finalmente data. L’episodio legato a questo periodo fu una lettera anonima ai carabinieri che denunciò il sindaco e la giunta per avere concesso la struttura, che ancora oggi è di proprietà comunale, per una festa dell’associazione sportiva Camosci.


Quindi, solo una quindicina di anni dopo la sua costruzione, grazie all’impegno proprio del sindaco Luciano Coassin, l’edificio venne ultimato e reso finalmente agibile. Rimaneva il problema della gestione, risolto in vari modi nel tempo. Recentemente, con le giunte Piller Roner, furono aggiunti la palestra di roccia (completamente distrutta durante il crollo) e fatti una serie di lavori di manutanzione. Negli ultimi anni il palazzetto ha ospitato la “festa della birra”, manifestazione di imponenti dimensioni durante l’estate, ed una miriade di altre manifestazioni turistiche; oltre che essere riferimento per giovani ed associazioni locali culturali e sportive e per le attività di educazione fisica delle scuole. Sul crollo del palazzetto, il governatore del Veneto, Giancarlo Galan, ieri sera ha diffuso una nota.


«Più neve c’è e meglio è: di solito, per i nostri paesi di montagna va bene così. Ma eccesive e numerose nevicate eccezionali possono combinatore più di un guaio. Ed è questo che è accaduto a Sappada, dove la pesantissima nevicata ha fatto crollare il tetto del palazzetto dello sport. La Regione resta in attesa di conoscere i motivi del crollo, ma certamente la prima responsabilità dobbiamo attribuirla all’imponente nevicata della scorsa notte. In ogni caso, i cittadini di Sappada sappiano che la Regione farà la sua parte per ridare a questo nostro amatissimo centro di montagna una struttura indispensabile ad attività sia sportive che turistiche e culturali».

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi