Una struttura per anziani nell’ex capannone Gatto
DOMEGGE. Lo stabilimento dimesso dalla Gatto, blasonata fabbrica di astucci per occhiali, verrà trasformato in una moderna residenza sanitaria per anziani, con annesso centro di riabilitazione ed ambulatori aperti anche al pubblico. Ben 80 i posti letto che verranno resi disponibili, altrettanti i collaboratori che saranno assunti. Un investimento da 6 milioni di euro.
Il sindaco Lino Paolo Fedon è più che soddisfatto: «Tre sono le novità. La prima è che uno stabile non resterà un contenitore vuoto. La seconda: si crea un’opportunità di lavoro completamente nuova, alternativa a quelle classiche dell’occhialeria o del turismo. La terza: comincia a materializzarsi la vocazione del bene-essere che le nostre valli hanno sempre perseguito».
A cimentarsi nella nuova sfida è una società composta dalla famiglia De Silvestro, impegnata comunque nella conduzione dell’industria degli astucci, e da un gruppo internazionale che investe nel settore dell’assistenza qualificata agli anziani.
Il cantiere partirà il prossimo anno, non appena sarà pronto il progetto di ristrutturazione dell’ambiente che verrà ancor meglio adattato al particolare contesto in cui è inserito. Il 22 dicembre il consiglio comunale ha approvato la variante, senza alcun voto contrario, considerata la prospettiva che si materializzerà presto a Domegge.
Il paese, dalla sola perequazione, e cioè dal cambio di destinazione d’uso, incasserà la bella cifra di 100 mila euro. Risorse fresche che verranno utilizzate per la sistemazione del parco giardino in centro della cittadina e per altre3 ristrutturazioni ambientali, in modo da rendere Domegge ancora più attraente.
«Ci siamo decisi a rispondere affermativamente a quest’offerta», spiega il sindaco Fedon, «anche per gli altri risvolti sociali, oltre che economici. Tanti degli ospiti arriveranno da fuori territorio e, di conseguenza, saranno accompagnati dalle loro famiglie. Quanto poi al personale, non riteniamo che sul territorio siano disponibili un’ottantina di operatori socio-sanitari così qualificati e, quindi, in parte dovranno essere recuperati dall’esterno. Di conseguenza disporremo di nuovi insediamenti».
Non manca la preoccupazione che il nuovo centro possa fare concorrenza agli istituti di assistenza che già ci sono sul territorio. «È la prima obiezione che abbiamo posto alla società e le spiegazioni puntuali che abbiamo ricevuto sono state rassicuranti. L’iniziativa è privata e si rivolge ad un’utenza di media capacità economica, quindi non inciderà per nulla sull’accoglienza presso altre strutture sanitarie ed assistenziali».
Francesco Dal Mas
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