Una tana che cattura le correnti più fredde: la piana del Cansiglio è una piccola Siberia

L’INDAGINE
Meno 14 ieri mattina alle 6, come ha constatato Franco Della Libera mentre preparava le piste di fondo. Quasi meno 20 nel profondo della Valmenera, sempre sull’Altopiano. A parte le alte cime dolomitiche, sta qui la Siberia del Veneto, a cavallo tra le province di Belluno e Treviso.
Arpav prosegue il suo monitoraggio delle depressioni fredde (o doline), le conche montane di origine carsica caratterizzate da un particolare microclima, studiate e tenute sott’occhio anche in altri Paesi. All’interno di queste conche – e la Valmenera è uno dei casi più significativi in Veneto – si generano condizioni termiche molto diverse da quelle dell’ambito geografico in cui si trovano, con differenze di temperatura che possono arrivare fino a 30-35°C. Scopo del monitoraggio è la raccolta di dati e informazioni riguardanti alcuni aspetti e fenomeni naturali, ancora poco conosciuti, che si verificano quasi esclusivamente nelle doline. Un presupposto essenziale è la presenza di una concavità nel terreno, con dimensioni che possono variare fra 50 m e 5 km di larghezza e fra 10 e 200 m di profondità.
Un altro presupposto è rappresentato dalla linea dell’orizzonte, che deve essere più bassa possibile (montagne assenti o bassi rilievi, “orizzonte basso”), per permettere una maggiore perdita di calore verso lo spazio e un repentino raffreddamento dell’aria. Il Cansiglio è tutta una dolina carsica, anche al centro della Piana. In autunno una manza, cacciata dai lupi, è finita dentro una di queste cavità e non è più riuscita a risalire; si è incastrata in una forcella d’alberi ed i carnivori l’hanno finita. In presenza di giornate caratterizzate da cielo sereno e vento debole, e ancor più in presenza di neve al suolo e con una sovrastante massa d’aria secca, l’aria intrappolata nella conca carsica subisce un continuo, notevole raffreddamento serale e notturno – spiega l’Arpav – fino a presentare una forte stratificazione, con l’aria più fredda che si deposita sul fondo di essa.
Le temperature minime estreme si registrano sul fondo della dolina, dove ristagna l’aria più fredda. In presenza di neve al suolo i valori possono risultare anche 25-35°C inferiori rispetto a quelli rilevati in “libera atmosfera” o su una cima nelle vicinanze, a parità di altitudine.
Il calo termico più significativo si verifica poco dopo il tramonto locale (scomparsa del sole dalla conca), in corrispondenza alla massima cessione di calore dal terreno.
Per gran parte di una notte serena e poco ventilata, lo strato d’aria vicino al fondo della dolina si trova in uno stato di quasi equilibrio, isolato dall’atmosfera esterna alla depressione. La temperatura più bassa finora misurata è stata –49. 6°C, nella Busa Nord di Fradusta (2607 m), sull’Altopiano delle Pale di S. Martino (TN-BL), il 10 febbraio 2013. Il carsismo in Veneto è presente in maniera diffusa, soprattutto nella fascia prealpina, che va dall’altopiano del Cansiglio ai Monti Lessini. In questo ambito sono innumerevoli le doline, con diverse dimensioni e profondità; e sono gli altopiani ad ospitare quelle più interessanti e a presentare quel requisito essenziale di “orizzonte basso”. Fra questi si citano quelli del Cansiglio e dei Sette Comuni (VI) e quello, ad alta quota, delle Pale di San Martino, a cavallo fra le provincie di Belluno e Trento, in territorio dolomitico. —
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