Una telefonata dentro il seggio paga 200 euro

PONTE NELLE ALPI. Suona il telefono al seggio. Richiamata dal presidente, l’elettrice di Ponte nelle Alpi non è gentile nei suoi confronti e lo apostrofa con un «dai non fare lo...». I due si...

PONTE NELLE ALPI. Suona il telefono al seggio. Richiamata dal presidente, l’elettrice di Ponte nelle Alpi non è gentile nei suoi confronti e lo apostrofa con un «dai non fare lo...». I due si conoscono da una vita, ma in quella veste l’uomo ricopre il ruolo di pubblico ufficiale, a poca distanza c’è anche un rappresentante delle forze di polizia e scatta inesorabile la denuncia. Il processo per oltraggio a pubblico ufficiale si è concluso ieri mattina con una sentenza di un doversi procedere per avvenuto risarcimento del danno, che alla fine è stato quantificato in 200 euro e conseguente ritiro della querela.

In precedenza, la somma non era stata ritenuta sufficiente dalla parte offesa e solo un secondo tentativo più recente da parte dell’avvocato Zancanaro ha permesso al giudice Feletto (pubblico ministero d’udienza Faion) di arrivare a una sentenza di non doversi procedere. L’imputata era stata cercata dal posto di lavoro e aveva con sé un vecchio modello di telefonino cellulare non in grado di scattare fotografie della scheda elettorale, ma avrebbe dovuto spegnere il dispositivo o almeno azzerare la suoneria. (g.s.)

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