Una violenza sessuale ogni settimana
Un caso di violenza sessuale alla settimana nei primi due mesi di quest’anno: dieci tra gennaio e febbraio a fronte dai 16 del 2018 trattati dalla sezione antiviolenza del nucleo investigativo dei carabinieri. Si aggiungono le sei denunce (fino a febbraio) di cui si è occupata la divisione anticrimine della polizia di Stato.
Ma l’ombra della brutalità fisica e morale sulle donne è più ampia e ha molti volti, anche in provincia: stalking, maltrattamenti e aggressioni sono fenomeni in crescita. Anche se le “crescite” statistiche indicano un aspetto positivo da non sottovalutare: più frequentemente il silenzio viene spezzato, le aggressioni denunciate, il sommerso emerge.
I diversi osservatori sul fenomeno offrono una foto nitida dello stato dell’arte nel Bellunese. Un dato su tutti: nel 2018 una donna ogni due giorni ha chiesto aiuto al centro antiviolenza Belluno Donna; nel 75% dei casi era italiana e nell’85% l’autore delle violenze parlava la lingua di Dante.
Nello specchio, denunce e reati. Così nel nucleo investigativo dei carabinieri diretto dal maggiore Marco Stabile c’è una sezione tutela fasce deboli: nel 2018 ha trattato 58 casi per maltrattamenti (non solo contro le donne), 16 per stalking, altrettanti per violenza sessuale, con approfondimenti di altre procure quando i soggetti erano minorenni. In questi due mesi del 2019, sul tavolo ci sono 11 episodi di maltrattamenti e due per stalking, e una violenza sessuale su minore; sono infine dieci i casi di denunce o atti trasmessi dalla procura di Belluno per violenze sessuali su donne. Una trentina di donne si è poi rivolta ai carabinieri in questo inizio anno, anche solo per chiedere informazioni, alcune hanno presentato denuncia.
Un fenomeno che a guardare solo i numeri sembra raddoppiato: solo nel 2016 i carabinieri registrarono 25 casi di maltrattamenti e 8 di stalking; nel 2017, 26 maltrattamenti e 6 stalking.
Non va meglio dall’osservatorio della polizia di Stato: sette nel 2018 i casi di ammonimenti per stalking emessi dal questore Lucio Aprile. «Nel 2019 c’è qualcosa in trattazione, alcuni episodi in cantiere ma non sono stati emessi ancora provvedimenti» spiega il dirigente della divisione anticrimine Enrico Tarquinio Ricci. «Sono state lavorate anche altre pratiche poi archiviate, in quanto non sono sfociate in reati veri e propri». L’attività della polizia di Stato in provincia ha visto dal gennaio 2018 a oggi, venti casi di denunce per maltrattamenti in famiglia, violenza domestica su donne e anche bambini; sei denunce di violenza sessuale.
Ma le donne denunciano più di ieri. Merito dell’attività di informazione e prevenzione su temi sensibili, e la rete creata tra procura, associazioni come Belluno Donna e gli stessi carabinieri e polizia.
«La prevenzione è importante» continua Ricci «è indicativo anche il numero di pratiche archiviate: il nostro intervento, come anticrimine della polizia, spesso è di mediazione e serve ad evitare episodi pesanti. Spesso si parte da atti che possono sembrare buffi e che potrebbero poi divenire veri e propri atti persecutori». —
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