Una vita passata a catalogare fiori e piante: “scovate” ben 650 specie a Vigo e dintorni

Giannantonio De Donà Vicare è il custode del sentiero botanico Gabriele Larese, realizzato vent’anni fa a Laggio

IL PERSONAGGIO

Giannantonio De Donà Vicare è il custode del sentiero botanico Gabriele Larese, realizzato vent’anni fa a Laggio, e che si inerpica per un chilometro lungo la strada che dal centro abitato raggiunge le fortificazioni di col Ciampon e San Daniele. In estate la sezione del Cai di Vigo ha celebrato il ventennale con una grande festa; ma, dietro l’esistenza del sentiero botanico, si cela una storia da guinness dei primati firmata dallo stesso Giannantonio De Donà Vicare.

Ce la racconta allora megio questa storia?

«La catalogazione di fiori e piante rappresenta la mia grande passione. Ogni mattina mi alzo e vado alla ricerca di nuove specie. Sul territorio di Vigo ne ho selezionate circa 650, duecento delle quali sono concentrate lungo il sentiero botanico Gabriele Larese. I promotori del sentiero, oltre al sottoscritto, sono due grandi amici, Carlo Fassetta e Marcello Zannantonio. Io ne sono il custode».

Sentiero botanico di Laggio che oggi rappresenta la principale attrazione turistica del territorio insieme ad un’altra sua iniziativa, il presepe animato...

«Direi di sì, in estate si va in passeggiata lungo il sentiero botanico e d’inverno, soprattutto nel periodo delle festività natalizie, ci si ritrova nella struttura polifunzionale di Laggio sede, al pian terreno, del presepe animato».

Tornando a fiori e piante, come è nata questa sua passione?

«Non saprei, mi accompagna da quando ero giovane. Ogni scoperta che faccio camminando per i prati o per i boschi la catalogo con un talloncino. In questo periodo, ad esempio, i talloncini sono presenti solo su abeti, pini e larici. Da giugno a settembre invece caratterizzano un po’tutto il territorio tra fiori e piante di ogni genere. Sul territorio di Vigo ce ne sono davvero di tutti i gusti, anche di matrice esotica. Abbiamo 35 specie di orchidee, una delle quali rarissima. Si trova nell’area di Casera Razzo dove fiorisce favorita dalla verginità del terreno. Sui Brentoni ci sono prati interi di stelle alpine. Ho suddiviso le specie per microclimi, solo lungo il sentiero botanico ce ne sono sette. Per i meno avvezzi al tema, all’inizio del sentiero abbiamo fissato un tabellone riepilogativo di tutte le specie che si andranno ad incontrare cammin facendo. La vita di un fiore dura poco per cui il lavoro che c’è dietro è continuo, direi quotidiano. Il talloncino che appongo accompagna la vita del fiore o di una pianta, una volta morte lo tolgo pronto a rimetterlo nel momento in cui tornerà a fiorire. Ogni tanto lascio Vigo per cercare nuove specie di fiori e piante anche in altre zone delle nostre montagne, mi piace l’area delle 5 Torri a Cortina dove ci sono tante specie di fiori ma il lavoro di catalogazione lo faccio solo a Vigo, è casa mia».

È vero che i fiori non vanno mai colti da terra?

«È un tabu che va sfatato. Il fiore non va estirpato. Se si taglia la radice non nascerà più, coglierlo non è un male. Basti pensare agli animali che se ne cibano o alle opere di sfalcio che ne portano via a decine in un solo colpo. L’importante è non estirpare la radice, quella sì che sarebbe una violenza».

Si è mai chiesto perché tutte queste specie di piante e fiori abitano il territorio di Vigo?

«I semi vengono trasportati dagli uccelli, si spiegano così le tantissime specie esistenti. Poi ci sono gli effetti di aria e luce, così come la proliferazione favorita dalla presenza del bosco. Molto importante per la nascita di fiori e piante è l’opera di sfalcio ma anche il pascolo di animali». —

Gianluca De Rosa

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