Unabomber, lamierino alteratoperizia favorevole a Zornitta

Secondo il procuratore capo di Venezia Vittorio Borraccetti la perizia sul lamierino rinvenuto in un ordigno inesploso collocato nella chiesa di Sant'Agnese a Portogruaro confermerebbe che il reperto è stato alterato. Il lamierino sarebbe stato manomesso dai periti del Lic di Venezia in maniera tale da farlo combaciare con i segni lasciati dalla forbice sequestrata all'ingegnere bellunese residente ad Azzano Decimo.
Elvio Zornitta
Elvio Zornitta
"Le conclusioni della perizia dicono che il lamierino è stato alterato". Il procuratore capo di Venezia, Vittorio Borraccetti, conferma le indiscrezioni sull'esame disposto dal gip sulla prova regina nel caso Unabomber. La perizia sul lamierino rinvenuto in un ordigno inesploso collocato nella chiesa di Sant'Agnese a Portogruaro, scagionerebbe dunque Elvo Zornitta, l'ingegnere bellunese accusato di essere Unabomber, dato che il lamierino sarebbe stato alterato e quindi manomesso dai periti del Lic (Laboratorio di indagini criminalistiche) di Venezia in maniera tale da farlo combaciare con i segni lasciati dalla forbice sequestrata al professionista. Una tesi che, se confermata, da una parte darebbe ragione al legale di Zornitta, l'avvocato Maurizio Paniz, e dall'altra incastrerebbe il perito Ezio Zernar responsabile del Lic e indagato proprio per la presunta alterazione del lamierino.


"Il perito del giudice - prosegue Borraccetti - dice che c'è stata una alterazione, consistita nel taglio che è stato fatto sulla lamiera, che ha lasciato una traccia". Il magistrato non vuole invece fare commenti sulle conseguenze che questa svolta avrà sull'inchiesta. "Posso solo parlare della perizia perchè questa ormai è stata depositata, e quindi giuridicamente è a conoscenza delle parti. Poi le prove si formeranno nel contraddittorio".

Per l'avvocato Maurizio Paniz - difensore dell'ingegnere di Belluno residente ad Azzano Decimo - il risultato della perizia "scagiona totalmente" Zornitta. "Il reperto - riferisce Paniz - è stato manipolato, e questo è avvenuto quando il lamierino si trovava in possesso del Laboratorio indagini criminalistiche della polizia a Mestre". Secondo Paniz il confronto tra le foto scattate al lamierino nei diversi momenti in cui questo è stato esaminato dai tecnici di Ris e Polizia avrebbero permesso anche di "stabilire una data precisa in cui l'alterazione è avvenuta".

"E' la fine di un incubo", ha commentato Elvo Zornitta. "Finalmente posso dire che la verità è emersa - ha affermato Zornitta -, devo esprimere pubblicamente la mia sorpresa per il coraggio dimostrato dai periti nel sostenere la verità".

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