Un’Academy con corsi meccatronici per formare i tecnici bellunesi del futuro

Confindustria e Ufficio scolastico al lavoro per dare vita a un Istituto tecnico superiore con percorsi biennali post diploma 

«A Belluno serve un Istituto tecnico superiore, perché rappresenta la vera alternanza scuola lavoro, quell’anello di congiunzione fra istruzione pubblica e impresa che ancora manca». Ne è convinto Stefano Giacomelli, delegato di Confindustria Belluno Dolomiti per l’innovazione e direttore generale di Sinteco. «Una scuola di questo tipo, che consente al ragazzo di stare tre giorni in azienda e due in aula, interagisce meglio con imprese che, come Sinteco, hanno sempre fame di personale qualificato. E lo dico dopo aver sperimentato un percorso di questo tipo con due ragazzi che hanno fatto esperienza nella nostra controllata Tecnosint e che, alla fine dei due anni, abbiamo assunto, con reciproca soddisfazione».

Qual è allora il nodo ancora da sciogliere?

«Su questo tema c’è ancora troppo poca informazione e tanta confusione. È vero, Its non è un corso universitario, ma si tratta di un percorso altamente professionalizzante e con docenti di assoluto valore. Ed è per questo motivo che, come Confindustria Belluno Dolomiti, dobbiamo impegnarci per far conoscere, innanzitutto alle famiglie, questa nuova opportunità. L’esempio arriva dalla Germania e anche quanto si sta facendo in Italia dimostra che il 95% dei ragazzi selezionati per partecipare a questo biennio poi trova lavoro senza alcun problema».

Perché è necessario portare a Belluno una scuola come questa?

«Proprio per offrire un’opportunità in più a tanti ragazzi che oggi si vedono costretti a spostarsi di qualche centinaio di chilometri per fare l’università o altri corsi professionalizzanti. Noi qui abbiamo le imprese che richiedono personale qualificato e allora dobbiamo fare di tutto per mettere i ragazzi nella possibilità di trovare lavoro qui».

La riflessione di Stefano Giacomelli avviene all’indomani di un incontro promosso da Confindustria Belluno Dolomiti per raccogliere proprio questa sfida lanciata dagli imprenditori bellunesi. I quali hanno poi coinvolto la Fondazione Its Meccatronico di Vicenza, rappresentata dal direttore generale Giorgio Spanevello, nonché Gianni De Bastiani, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, e Salvatore Russotto, dirigente all’Itis Segato. Obiettivo: arrivare entro il 2020 all’attivazione in provincia di un’Academy, ovvero un percorso post-diploma per formare i tecnici del futuro e dare una risposta alle aziende del territorio che hanno sempre più fame di competenze.

Gli Istituti tecnici superiori sono dei percorsi biennali indirizzati a diplomati che intendono specializzarsi in determinate materie, durante i quali si alternano momenti di aula, laboratorio e tirocini aziendali. Al termine del biennio va sostenuto un esame finale con commissione ministeriale e rilascio del titolo statale, un diploma con valore legale. «Stiamo attraversando una fase di profondi cambiamenti e dobbiamo dare delle risposte formative adeguate», afferma la presidente di Confindustria Belluno Dolomiti Lorraine Berton, che ha confermato al presidente della Fondazione ITS Meccatronico Luigi Rossi Luciani di voler procedere con la sinergia. «Le iniziative di formazione hanno senso e possono avere successo se le imprese ci sono come in questo caso. Adesso coinvolgeremo il territorio», conferma Berton, «e le sue istituzioni, convinti che ognuno farà la sua parte con responsabilità. Per un territorio che si spopola e assiste alla fuga dei suoi cervelli e della sua manodopera, il tema delle competenze è cruciale e come Confindustria lo stiamo svolgendo ogni giorno».

Convinto della bontà dell’iniziativa è anche Gianni De Bastiani: «L’Ufficio scolastico provinciale è molto attento a questi percorsi di istruzione superiore che coniugano formazione e mondo dell’azienda. Il tema di un Its meccatronico sarà posto anche all’interno della Rete provinciale per l’orientamento». E nelle prossime settimane l’Usp lavorerà sui dati degli studenti potenzialmente interessati da una iniziativa di questo tipo.

Massima disponibilità anche dal preside Salvatore Russotto: «Non posso che essere favorevole a un ulteriore grado di specializzazione dei nostri percorsi superiori, soprattutto se ancorati ai fabbisogni delle aziende». —
 

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