Un'altra scossa nella Pedemontana trevigiana, avvertita anche a Belluno
La Valbelluna torna a tremare. Epicentro del terremoto, ancora una volta, la Marca trevigiana dove ieri alle 7.35 si è verificato un sisma di magnitudo 3.6. Epicentro tra Vidor e Moriago della Battaglia. Sono passate appena 72 ore dall’ultima scossa. Praticamente identica l’intensità del sisma collocato ad una decina di chilometri in profondità. Il terremoto è stato avvertito chiaramente in provincia di Belluno, dal Feltrino al Comune capoluogo mentre non ci sono state segnalazioni nelle zone più alte della provincia.
Avvertito anche ad Agordo. Belluno, Feltre, la Valbelluna e tutta la zona del basso Feltrino hanno sentito il terremoto. Il sisma di ieri mattina è stato avvertito anche ad Agordo. Sono molti i cittadini che hanno segnalato il sisma all’Ingv, che ha allestito un apposito portale per raccogliere le segnalazioni dal territorio. Qualche chiamata è arrivata anche ai vigili del fuoco: più di un cittadino, però, ha aspettato la tarda mattinata per sapere se la scossa avvertita era effettivamente quella di un terremoto.
Trenta scosse. Cosa sta succedendo? È la domanda che si stanno facendo in molti. Ed è la domanda chiave, quella che spaventa e alimenta la preoccupazione di vive nelle aree dove l’attività sismica, in questi giorni, sembra interminabile. I rilievi e le segnalazioni fatte dal Centro di ricerca sismologico di Trieste infatti hanno calcolato oltre trenta movimenti tellurici tra le colline del prosecco dalle 2 del mattino di martedì a ieri. Un vero e proprio “sciame sismico” (come viene tecnicamente definito) che alle due scosse più forti ne collega altre venti e più di intensità minore, tra 0,5 e 1,9 sulla scala Richter. Tra queste, sembra fare caso a sè quella avvertita sempre ieri, ma nel primissimo pomeriggio, con epicentro a Crocetta del Montello e potenza di 2.2.
La zona rossa. C’è chi teme che questo continuo tremare sia il preludio di qualcosa di peggio, chi invece spera che l’allarme rientri esattamente come avvenuto nella zona di Valdobbiadene nel 2011 quando case e terreni vennero scossi per alcuni giorni da continui micro-sismi che poi lasciarono il passo alla calma. Quello, di certo, è il punto debole di tutta la mappa sismica della provincia di Treviso. Lo sanno bene tutti, residenti e amministratori, ma questa certezza non basta a tenere gli animi tranquilli nonostante fino ad oggi, a parte la paura, non siano stati registrati danni o cedimenti.
Paura su Facebook. «È stato intenso» si legge sui profili Facebook dei bellunesi, «i vetri delle finestre si muovevano, e anche il letto». A preoccupare anche «il boato che viene dal pavimento». Nessun problema per le scuole bellunesi: né al sindaco di Belluno Jacopo Massaro né alla Provincia di Belluno, che si occupa degli edifici scolastici superiori, sono arrivate segnalazioni relative al terremoto.
Parla il geologo. «Uno sciame sismico molto localizzato che stiamo seguendo con particolare attenzione negli ultimi giorni con la Protezione civile» dice il geologo Gianni Bressan, «si tratta di un’area delicata, in cui si sono registrate anche in passato varie scosse, alcune delle quali legate ad eventi più potenti va localizzati altrove. Di certo però, l’intensità ridotta dei terremoti non può essere considerata una rassicurazione visto che «tutti comuni della zona» sottolinea il geologo, «sono classificati some seconda categoria sismica» al pari di aree notoriamente più problematiche come Friuli, Abruzzo, Calabria.
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