Un’auto sul fondale del canale Brentella Al suo interno il corpo di Dalla Favera

La scomparsa di Angelo Dalla Favera è terminata ieri pomeriggio, in un freddo pomeriggio d’autunno. L’anziano ottantenne di Quero, di cui non si avevano più notizie da domenica 17 novembre, è stato ritrovato privo di vita a bordo della sua Suzuki Jimny, affondata nel canale Brentella, nella frazione alanese di Fener, al confine tra le province di Belluno e Treviso.
Sono le 15.45 quando il cadavere viene riportato a galla assieme all’autovettura. Sul posto, assieme ai sommozzatori dei vigili del fuoco di Vicenza, ai colleghi di Feltre e ai carabinieri di Quero e Feltre, anche i figli di Dalla Favera per il riconoscimento del corpo. Una volta effettuati i dovuti accertamenti dal medico legale, la salma viene ricomposta e portata via dal carro funebre. Ora è a disposizione dell’autorità giudiziaria per gli esami del caso. La scena si svolge lentamente, in un pomeriggio freddo, dove l’unico suono che si ode distintamente è quello del treno che corre nella strada in superficie. Attorno al canale, invece, regna un silenzio surreale, accompagnato dai tanti perché che ruotano attorno alla vicenda.
LA SEGNALAZIONE
Sono le 11.30 quando un dipendente del Consorzio Brentella si reca nella zona del canale per un normale controllo di routine. Ma c’è qualcosa di strano. Sul fondo del canale, finalmente limpido dopo le piogge che hanno imperversato per settimane nella zona, spunta qualcosa di bianco: ancora non lo sa, ma si tratta del tettuccio della Suzuki Jimny targata FG362WG di Angelo Dalla Favera. L’auto che tutti, da ormai 15 giorni, stanno cercando ovunque, scandagliando il Basso Feltrino e il Trevigiano anche con l’ausilio degli elicotteri. Parte la segnalazione ai carabinieri, che arrivano a Fener poco prima delle 12. L’area, zona di pesca, è raggiungibile tramite una strada sterrata che corre vicino all’Osteria da Chichibio. Al termine della stessa si apre il canale, delimitato da una sbarra e sormontato da un ponte, che immette su un’altra stradina che lo costeggia in mezzo ai campi. Le forze dell’ordine vedono l’auto, ma non hanno ancora certezze: è necessario abbassare il livello dell’acqua. La tensione si taglia con un coltello. Nel primo pomeriggio arrivano tutti: dai vigili del fuoco ai sommozzatori, che portano anche un gommone. Poi ci sono gli addetti di Enel e il carro attrezzi. Nel frattempo alcuni curiosi si fermano sulla feltrina per guardare in basso, dove le operazioni stanno per iniziare. Pochi minuti e vengono fatti allontanare. Arrivano poi le conferme: è una Suzuki Jimny, ma non si sa se dentro ci sia o meno il corpo di Dalla Favera.
LA RICOSTRUZIONE
L’auto si trova incagliata sul fondo del canale, a qualche metro di profondità. Com’è arrivata fin li? Per gli inquirenti i dubbi sono pochi. L’unico accesso al corso d’acqua si trova all’inizio della strada, dove c’è una sbarra. L’anziano, presumibilmente nella giornata di lunedì 18 novembre, dopo che l’ultima segnalazione lo aveva dato a Onigo di Pederobba, arriva nell’area alla sbarra del corso d’acqua, scende dall’auto, alza la sbarra e risale a bordo. Poi ci sono soltanto delle ipotesi. Fatto sta che l’auto scivola in acqua. A confermarlo sono i segni delle ruote sull’asfalto, immediatamente dopo la sbarra. La corrente fa il resto, trascinando l’auto per un centinaio di metri, fino a una sorta di barriera presente sotto la superficie. Se non ci fosse stata, l’auto avrebbe potuto proseguire il suo “viaggio” per qualche chilometro.
Angelo Dalla Favera, da anni vedovo, viveva nell’appartamento sottostante a quello della figlia Monica. Soffriva da una anno di depressione e andava incontro a stati confusionali. È per questo motivo che i figli, non vedendolo rientrare, avevano subito lanciato l’allarme.
LE SPERANZE E POI LA FINE
Nelle ultime settimane in molti si sono occupati della scomparsa di Dalla Favera, anche la trasmissione tv “Chi l’ha visto?”. I giorni sono passati tra paure e speranze, con la figlia che, attraverso le colonne del Corriere delle Alpi, aveva lanciato l’appello al papà affinché tornasse a casa. Nessuna risposta. Nessuna segnalazione. Nessun prelievo con il proprio bancomat. Scomparso nel nulla. Fino a ieri, quando il suo corpo senza vita è stato rinvenuto a pochi passi da casa. —
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